Diario del “Viaggio a Roma” del 1675

 

Testo integrale del
“VIAGGIO DI ROMA
NELL’ANNO SANTO 1675”

trascrizione di Carla Righi

Scarica la versione del testo in Pdf

fatto da me infrascritto D. Gioseffo
Maria Felicani in Compagnia
di messer Domenico Riva e Giovanni
Battista Bonfioli alias Saibano,
dove si vede la spesa fatta,
tanto ad andarvi, quanto
a ritornare a Casa, e tutto ho
operato in Roma nel spatio
di mesi n° sei e giorni 4
e quello s’è speso in detto tempo
stato in Roma

 

 

1 r.
Adì 13 marzo 1675

A laude e gloria di S.D.M. e della Beata sempre Vergine Maria, e di tutti i santi gloriosi della corte celestiale si partissimo il detto giorno, che era Mercordì da Casa, doppo havere prima celebrato la S. Messa, e si fermassimo in S. Giovanni un poco, per andare a Roma per la nostra lite de Beni Communali con li SS.ri Conti Caprara, quali eravamo in tre, cioè messer Domenico Riva, Giovanni Battista Bonfiolo e Io infrascritto D. Gioseffo Maria Fellicani, et eravamo a cavallo in duoi imprestatoci da nostri Amici, e andassimo a Bologna, dove fossimo necessitati trattenersi 3 giorni per causa del cattivo tempo, e spendessimo la sera per i duoi stalatici lire una e soldi sei £ 1. 6

Adì 14 detto si spese per corame per fare acconciare le scarpe a messer Domenico Riva soldi dieci £ .10
e più si spese per una valisa comprata a uso per servirsene nel viaggio per le nostre robbe, et arnesi lire una e soldi quindici dico £ 1. 15
e più si spese per la mia Dimissoria soldi dodici £ . 12
e più si spese per un Calamaro, zucchetto, focile et altre cose soldi sedici dico £ . 16
e più si spese per tre Bordoni soldi tredici £ . 13
e più si spese soldi dieci per l’ordine havuto dal Signore Cardinale che non fosse molestato messer Giovanni Matteo Ottani per l aquarella fattali d’havere comperato il formento delli beni Communi dico £ . 10
e più si spese soldi otto per duoi bolli di legalità fatti mettere a due scritture per portarle a roma dico
£ . 8
£ 6.10

1 v.

e più per havere speso in vitto delli 13. 14, e 15 detto fra tutti tre all’hosteria di Carlo Rossi, per non haversi potuto partire a causa del tempo cattivo lire quattro e soldi sedici dico £ 4. 16
Miglia 13
Adì 16 detto giorno di Sabbato andai a celebrare la S. messa con li sudetti miei Compagni per Cattarina Riari alla Madonna della vita e all’hore 11 uscissimo tutti tre di Bologna per Stra Stefano, e s’inviassimo verso Pianoro tutti 3 a piedi, quale passato facessimo collatione all’hosteria nova posta tra Pianoro e Loiano Borghi, e spendessimo in tutti tre soldi vinti duoi dico £ 1. 2
d’indi proseguissimo il nostro viaggio e la sera giongessimo a Pietramala hosteria dove alloggiassimo, e spendessimo fra tutti tre soldi trenta £ 1.10
Notasi, che da Pianoro a Loiano si trova una fontana, che getta aqua Limpida per una botte di Marmo
Miglia 25
Adì 17 detto giorno di Domenica si partissimo la mattina assai per tempo, et arrivassimo ad una Chiesa posta a Collina detta di Rifreddo Borgo dove celebrai la S. messa per Cattarina Riari et arrivassimo a Fiorenzola, dove incominciò a nevicare gagliardamente, e gionti a Giogo hosteria ivi facessimo collatione, dove spendessimo tutti tre soldi trenta cinque dico £ 1.15
d’indi proseguissimo il nostro viaggio, e gionti a Scarperia Castello incominciò a piovere assai forte in modo tale, che fossimo sforzati alloggiare la sera a Ponte hosteria dove spendessimo £ 1.18
£ 11. 1
Miglia 20

2 r.

Adì 18 detto giorno di Lunedì la mattina si partissimo dalla detta hosteria, et arrivassimo a Fiorenza a hore 16 sonate, dove celebrai la S. messa per Cattarina Riari nella Chiesa della Santissima Annonciata all’Altare del Soccorso, e poi usciti dalla Città longi un miglio e mezzo in circa desinassimo all’hosteria del Galluzzi, e spendessimo baiocchi n.° 25 dico £ 1. 5
d’indi proseguissimo il nostro viaggio, e la sera alloggiassimo passato S. Cassiano Castello all’ hosteria di Bargini, e spendessimo fra fichi e puomi comprati nel viaggio con la cena in tutto £ 2
Miglia 24
Adì 19 detto giorno di Martedì, e festa del glorioso S. Gioseffo mio Avocato la mattina se partissimo dalla detta hosteria di Bargini, et arrivassimo a Castel S. Donato de Poggi,dove celebrai la S. messa per me nella Chiesa della B.Vergine della neve, e desinassimo fuori del sudetto Castello all’hosteria della Castellara de Chianti e spendessimo 3 Giuli dico £ 1.10
d’indi proseguissimo il nostro Viaggio, e giungessimo la sera a Siena Città, dove alloggiassimo fuor di Città alla prima hosteria detta il Pavone, e spendessimo 32 baiocchi, e duoi in bevere per viaggio, che fanno 34 dico £ 1.14
Miglia 22
Adì 20 detto giorno di Mercordì in Siena, qui fossimo sforzati a trattenersi sino doppo mezzogiorno, per essere piovuto tutta la notte a Cielo aperto, e sino al detto mezzogiorno, e con tale occasione hebbi commodità di fare conciare le mie scarpe che spesi baiocchi undici dico £ .11
Et in detta mattina celebrai la s. messa nella Chiesa di S. Giorgio all’Altare di S. Carlo per la Cattarina Riari
£ 7 .

2 v.

Doppo pransato proseguissimo il nostro Viaggio con tutta celerità per una spiera di sole comparsa e passassimo Buonconvento, dove alloggiassimo alla prima hosteria, che non trovassimo se non di notte e spendessimo baiocchi n.° 30 dico £ 1.10
Miglia 15
Adì 21 detto giorno di Giovedì si partissimo dall’hosteria passato buon Convento, et arrivassimo a S. Quirico Castello, dove celebrai la S. messa nel Duomo all’Altare di S. Andrea di Padoa per una persona devota che mi diede (se non fallo) 5 o 6 crazie per elemosina, e poi desinassimo all’hosteria della Campana incontro il Duomo, e spendessimo baiocchi 24 tanto stassimo bene in 3 £ 1. 4

D’indi proseguissimo il nostro Viaggio et giongessimo la sera lontani al Re di Coffano un miglio, dove albergassimo all’hosteria detta della macina longa la più disgraciata, che habbiamo ancor trovata, e spendessimo in tutto baiocchi 24 dico £ 1. 4
Miglia 18
Adì 22 detto giorno di Venerdì si partissimo dalla detta hosteria et giongessimo al Rè di Coffano accompagnati da una neve spaventosa mischiata con vento impetuosissimo a segno tale che non si vedevamo l’un l’altro, e si fermassimo all’hosteria della Posta, dove celebrai la S. Messa per la Cattarina Riari in detta hosteria di sopra in capo ad una gran sala, dove era una Capelina fornita con tutti li suoi paramenti e questa per comodità de forastieri, d’indi partiti arrivassimo ad un’altra hosteria detta l’hosteria novella, dove desinassimo, e spendessimo baiocchi 33 dico £ 1.13
£ 5. 11

3 r.

Pransati si partissimo, et arrivassimo ad Aqua pendente a hore 22 in circa, dove passavamo per mezzo, e si fermassimo a bevere et andassimo sino a S. Lorenzo Castello, dove arrivassimo ad hore 2 di notte, et alloggiassimo all’hosteria delli tre Leoncini dove spendessimo in cena et havere bevua in Aqua pendente in tutto baiocchi £ 1.12
Miglia 22
Adì 23 detto giorno di Sabbato arrivassimo a Bolsena Città, e celebrai la s. messa nel Duomo, chiamato S. Christina per la Cattarina Riari e facessimo un poco di collatione all’hosteria del Giglio, e spendessimo solamente baiocchi £ .14
d’indi partissimo et arrivassimo a Monte Fiascone Città due hore doppo mezzogiorno et andassimo ad una bettola tutti stanchi per reficiarsi un poco e spendessimo in bevere e magnare baiocchi n.° 15 dico £ .15
d’indi partiti giungessimo a Viterbo Città a hore 23 et alloggiassimo all’hosteria della Corona, e spendessimo in cenare e dormire baiocchi n° 24 dico £ 1. 4
Miglia 20
Adì 24 detto giorno di Domenica per essere piovuto tutta la notte,e per piovere anco la mattina con vento impetuosissimo si fermassimo in Viterbo, dove dissi la S. messa nel Duomo chiamato S. Lorenzo per la Cattarina Riari,e poi andassimo a magnare un poco, che non si fece un prò al mondo per causa di detto cattivo tempo e spendessimo baiocchi 22 dico £ 1. 2
Di poi partissimo da Viterbo, et giongessimo a Ronciglione Castello la sera accompagnati
£ 5. 7

3 v.

sempre da pioggia e vento, et alloggiassimo all’hosteria dell’orso, dove spendessimo per assiugarsi e cenare in tutto baiocchi n.° 40 dico £ 2.
Miglia 10
Adì 25 detto giorno di Lunedì et festa della Santissima Annonciata si partissimo da Ronciglione, et arrivassimo a Monte rosi Borgo, dove celebrai la S. messa per l’anime del purgatorio nella Chiesa della Madonna, e poi andassimo a desinare all’hosteria dalle 3 rose, e spendessimo baiocchi £ 1. 5
Subito partissimo in diligenza, et proseguissimo il nostro viaggio con ogni sollecitudine, et arrivassimo alla storta hosteria longi da Roma miglia 9 dove alloggiassimo et nella cena, et dormire spendessimo baiocchi n.° 37 dico £ 1.17
Miglia 22
Adì 26 detto giorno di martedì entrassimo in Roma a Dio piacendo la mattina a hore 15 et doppo visitato S. Pietro et altre Chiese, andai per fare segnare la Dimissoria, e per esser troppo tardi non potei e bisognò aspettare alla sera, et in detto giorno non celebrai messa per detta causa
£ 5. 2 Miglia 9

Si che a partirsi da S. Agata, et arrivare a roma per la detta strada di Toscana facessimo come si vede a giornata per giornata in tutto miglia n.° 220 a piedi dico miglia 220
e più come si vede in spesa di vitto fra tutti e tre a giornata per giornata a partirsi da Bologna et arrivare in Roma spendessimo in tutto lire vinti nove, e soldi cinque, dico £ 29. 5

4 r.

Adì 26 detto e più spendessimo la mattina del detto giorno ad una bettola in magnare tutti tre 22 baiocchi dico £ 1. 2
e più spendessimo la sera a Cena baiocchi £ .18
E più spesi baiocchi uno per una candella £ . 1
Adì suddetto facessimo patto della stanza doppo havere ritrovato messer Andrea Zamboni nostro Compatriotto con un Bolognese, che stava nel Vicolo a capo di S. Giacomo degli Incurabili et del Giesù per nome messer Bartolomeo, quale serviva per cuoco il signor Duca Caetano in giuli otto il mese, et si manteneva il letto fornito di ciò, che si richiede.
Adì 27 detto andai all’essame delle Cerimonie della Messa da certi Padri chiamati di S. Pietro in Montorio, dove pure andavano tutti li religiosi forestieri per un ordine del Vicario Generale e per la moltitudine, che vi era non potei havere in tempo la Dimissoria per dire la S. messa in detto giorno
Adì suddetto fui alla porta da S. Agostino et spesi un baiocco in una lettera dico £ . 1
e più spesi baiocchi n.° 6 in un quinterno di carta da scrivere dico £ . 6
Adì suddetto io diedi una Doppia d’oro a messer Andrea Zamboni, presenti Domenico Riva, e Giovanni Battista Bonfigliuoli, e ciò per spenderli per servicio della lite dico £ 15.
£ 17. 8

4 v.

Adì 27 Marzo 1675 io spesi 3 giulii in un paro di scoffoni di filo per mio servicio dico £ 1.10
e più spesi per me e messer Domenico Riva soldi sette £ . 7
In detto giorno io non celebrai la S. messa per non havere potuto havere in tempo la Dimissoria segnata
Adì 28 detto celebrai la messa nella Chiesa della Pace per la Cattarina Riari all’Altare della Natività
In detto giorno andassimo a Monte Cavallo per sapere, se si poteva parlare al Signor Cardinale Altieri e più spendessimo a Desinare per tutti 3 vinti uno baiocchi dico £ 1. 1
E più io spesi a farmi fare la Barba a Giovanni Giacomo Popazini da Colonna Traiana mezzo giulio
£ . 5
Il doppo pranzo fossimo dal Signor Angelo Spani procuratore per fare fare il Memoriale da dare al Signor Cardinale Altieri
La sera di detto giorno spendessimo in fare collatione io, e Domenico Riva baiochi n° 11 dico
£ .11
Adì 29 detto io dissi messa alla Chiesa della Pace per la Cattarina Riari
La mattina desinassimo tutti 3 assieme, e spendessimo vinti tre baiocchi dico £ 1. 3
e più la sera Domenico Riva, et io spendessimo in fare collatione baiocchi sette dico £ . 7
in detto giorno il signor Angelo fece il Memoriale ma non si potè dare al Signor Cardinale, perché non uscì di Pallazzo
Adì 30 detto io dissi la messa nella Chiesa de Reverendi Padri di S. Agostino per la Cattarina Riari
e pìù spendessimo fra tutti tre a desinare vinti sei baiocchi dico £ 1. 6
scrissi in detto giorno all’Arciprete, messer Giovanni Matteo Ottani e a mio fratello
£ 6.10

5 r.

e più spesi 4 baiocchi per il libretto delle 4 Chiese, per il Giubileo, e per un libretto da confessione dico £ . 4
Adì 31 Marzo 1675 celebrai nella Chiesa de Reverendi Padri di S. Agostino per la Cattarina Riari all’Altare di S. Nicola
e più spendessimo a desinare tutti tre baiocchi 25 £ 1. 5
e più la sera per essere domenica spendessimo a Cena in duoi £ .10
Nel detto giorno dassimo il Memoriale al Signore Cardinale Padrone e fossimo col Signore Angelo, Messer Andrea, et io dal Signore Avvocato Baschi
Adì primo Aprile io mi portai a S. Giovanni Laterano dove era un Penitentiero Bolognese per nome il Padre Bernardino de Gabrieli, quale mi fece la carità d’ascoltarmi nella Confessione nel suo oratorio poco distante, che per essere Padre di gran dottrina e bontà di vita restai molto edifficato e ne ricevei consolatione non ordinaria, e feci la Scala Santa 2 volte e celebrai la s. messa nella Chiesa di S. Prasede alla Colonna di nostro Signore per la Domenica Melega
in detto giorno spendessimo a desinare da Colona Traiana fra tutti tre vinti cinque baiocchi £ 1. 5
Si notta che in detto giorno andassimo a monte Cavallo per havere il rescritto del memoriale dato al Signore Cardinale Padrone e non si potè havere, e spendessimo la sera fra tutti tre con una Candella di sevo in fare collatione baiocchi undici £ .11
Adì 2 suddetto andai alle 4 Chiese et applicai il sacrificio, dove celebrai, che fu nella Chiesa di S. Paolo all’altare de Santi Apostoli per conseguire il S. Giubileo, e più spesi soldi dieci per fare imbiancare le camicie, e altro £ .10
£ 4. 5

5 v.

Nel sudetto giorno havessimo il rescritto del signor Cardinale padrone da portare a Monsignore Pilastri sottodatario
La mattina in desinare fra tutti tre vinti tre baiocchi £ 1. 3
La sera spendessimo tutti tre a fare collatione otto baiocchi £ . 8
Adì 3 Aprile tornai alle 4 Chiese e prima dissi messa in S. Agostino all’Altare privilegiato per la Cattarina riari
In detto giorno fossimo col Signore Angelo Procuratore ad informare Monsignore Datario, quale disse parlerebbe al Signore Cardinale e spendessimo fra tutti tre a Desinare £ 1. 5
E più la sera a fare collatione spendessimo tutti tre £ .10
E spesi per una lettera alla posta un baiocco £ . 1
Adì 4 detto andai alle 4 Chiese e dissi messa a S. Pietro all’Altare di S Gregorio privilegiato per la Cattarina riari
In detto giorno comprassimo del pesce solomone, che si cosse la Signora Giulia Andinelli e spendessimo fra tutti tre a desinare 2 giuli e mezzo £ 1. 5
E più la sera spendessimo fra tutti tre un giulio £ .10
Adì 5 detto tornai alle 4 Chiese e dissi messa alla Rotonda per l’anima della Cattarina riari e in detto giorno fossimo da Monsignore Pilastri per sapere la risposta da esso havuta dal Signor Cardinale et non v’era per anco stato e spendessimo fra tutti tre a desinare baiocchi vinti quattro dico £ 1. 4
e più la sera spendessimo fra tutti tre £ .10
Adì 6 detto andai a S. Pietro, dove trovai Oratio Zamboni, ch’era arrivato la sera precedente e volevo andare alle 4 Chiese e non potei finirle per essere andato con gl’altri da Monsignore Pilastri per havere il rescritto o risposta datali dal Signor Cardinale et non si seppe dire altro se non che haveva informato il Signore Cardinale o che non volesse dirne siche fossimo sforzati dare nuovo memoriale a detto Signor Cardinale, come facessimo, e disse che facessimo
£ 6.16

6 r.

i fatti nostri in detta mattina celebrai la S. Messa per la Cattarina Riari et a desinare spendesimo in 4 per esservi Oratio con noi baiocchi vinti sei £ 1. 6
in detto giorno comprai un quinterno di carta per scrivere lettere, e riscossi una lettera alla posta, e spesi 7 baiocchi £ . 7
e più la sera in tre spendessimo a cena altri 7 baiochi £ . 7
Adì 7 detto andassimo alle 4 Chiese con messer Andrea e li Putti e Serva del Signore Angelo Spani e desinassimo tutti assieme dove mangnassimo una trintina di frittelle e spendessimo per nostra parte baiocchi quindici £ .15
e più nel venire da S. Paolo spesi per bevere tutti in compagnia per un boccale et una [fretta? ] baiocchi £ .10
e più a Cena spesi io con Domenico Riva baiocchi £ . 5
e più spesi in una Candella sevo un baiocco £ . 1
in detto giorno celebrai la S. messa in S. Marta per mia madre
Adì 8 detto andassimo alle 4 Chiese, e prima passassimo da monte Cavallo, dove due volte havessimo la benedizione Pontificia e andassimo per havere il rescritto del 2° Memoriale dato al Signor Cardinale, quale non si trovò, ma si fu detto havere detto Signor Cardinale ordinato a Monsignore Pilastri che non ne parli sino a novo suo ordine si che in detto giorno dissi la messa a S. Maria Maggiore per la Cattarina Riari e in detto giorno desinassimo nel venire da S. Paolo messer Andrea, Domenico et Io, e spendessimo fra tutti tre baiocchi £ 1. 7
e più a Cena, Domenico et io spendessimo baiocchi £ . 6
Nel sudetto giorno arrivarono in Roma Giovanni Giacomo Azzolini, alias Sinigaglia, e Francesco Guizzardi cieco tutti duoi Paesani da S. Agata
Alli 9 detto tornassimo alle 4 Chiese et anche andassimo dal Signore Avocato Baschi a pregarlo
che £ 5. 4

6 v.

che si volesse fare la carità a volere parlare al Signore Cardinale et dissi messa nella chiesa di S. Domenico al Altare maggiore privileggiato per la Cattarina Riari
e più a desinare in tre spendessimo baiocchi £ 1. 5
e più a Cena spesi baiocchi n° sei dico £ . 6
In detto giorno spesi 2 giulii in fare conzare la mia veste da Israele Zodeo cognito a messer Andrea £ 1
e più spesi 2 altri giulii in un officio della settimana Santa dico £ 1
Notasi che in detta sera si fece la Processione della Madonna del Pianto a S. Pietro con machine 12 e lumiere a cera e cose superbe, spesa che fa ogni 25 anni la casa Panfili et in detto giorno il Sommo Pontefice andò processionalmente a S. Pietro
Adì X detto andassimo alle 4 Chiese et in detta mattina io dissi la messa alla Rotonda per la Cattarina Riari
Notasi che in detto giorno arrivò in Romma messer Giovanni Domenico Felicani e Madonna Francesca sua moglie
A desinare io spesi con Domenico Riva baiocchi £ .15
La sera a Cena Domenico et io spendessimo baiocchi £ .14
E più spesi per carta quattrini n.° sei £ . 1
In detta sera si fece una Processione dalla Compagnia delli Bergamaschi a S. Pietro con machine et altre cose nobili con quantità di Lumi di cera cosa bellissima e non ordinaria da vedersi
Adì 11 detto pagai a Conto della Stanza a messer Bartolomeo Suzzi Giulii n.° tre dico £ 1.10
e più spesi per due crescentine baiocchi n.° 2 £ . 2
Adì sudetto si fece patto per la sera in baiocchi n.° 25
per tutti 4 cioè messer Giovanni Domenico, Madonna Francesca, Domenico Riva et io infrascritto D. Gioseffo col detto messer Bartolomeo Suzzi
£ 6. 13

7 r.

Padrone della Casa, e per parte nostra toccò un Giulio per detta sera £ .10
Il Desinare lo volse pagare messer Giovanni Domenico a tutti 4 et ancora a messer Andrea Zamboni e Giovanni Battista Bonfioli alias Saibano
Notasi che in questa sera si fece la Processione del Crocefisso di S. Marcello con machine et altre cose degne d’essere vedute in Città tale
In questa mattina siamo andati tutti insieme a vedere in S. Pietro le Tavole degli eminentissimi Signori Cardinali e tutte le funzioni et habbiamo avuto la benedizione del Sommo Pontefice vestito Pontificalmente in Palazzo et siamo stati alli Sepolchri bellissimi
Adì 12 detto giorno di Venerdì Santo andassimo alle 4 Chiese tutti 4 cioè messer Giovanni Domenico, Madonna Francesca Domenico Riva et io, e spendessimo a desinare per parte nostra 3 Giulii dico £ 1 .10
Notasi, come ho avuto due volte la benedizione del Sommo Pontefice a Monte Cavallo per me in articulo mortis, per mio padre, madre e fratelli un’altra quando da monte Cavallo venne a S. Pietro e poi il Giovedì d’hieri, quando diede la benedizione pontificia a tutti
Modo di salutare ogni giorno nove volte la Beata Vergine in memoria della sua santa Annunciatione col dire le seguenti parole et un pater noster et Ave Maria 9 volte, le quali parole sono sopra la Madonna posta nella Chiesa chiamata la Madonna del Popolo
Santissima Annunciata benedetta vi sono venuto a visitare, come fece l’Angelo Gabriele, quando vi venne annunciare, che vi lasciò il Spirito santo sopra di voi o Santissima Annunciata vi dono, il cuore, e l’anima mia
£ 2

7 v.

e più 3 pater noster e 3 Ave Maria ad honore della Virginità di Maria Vergine inanzi il parto, nel parto e dopo il parto
Adì 13 Aprile Sabbato Santo comprassimo due para di scarpe di Marochino un paro per Domenico Riva et un paro per me infrascritto, e spendessimo 14 Giulii dico £ 7.
E più spendessimo per la fetucchia che noi chiamiamo cordella di bavella sei baiochi £ . 6
e più spesi 3 baiocchi per carta e neula dico £ . 3
e più a desinare spendessimo un Giulio £ .10
Adì 14 detto giorno di Domenica Pascha di Resurettione diedi 3 Giulii a Giovanni Battista Bonfioli detto Saibano £ 1.10
in detto giorno io mi riconcigliai dal Padre Marco Barbetti nella Chiesa di S. Agostino e dissi la Messa all’Altare di S. Nicola privilegiato per l’anima di mio padre
Adì 14 detto per gratia del Pontefice concessa all’Altare della Resurretione di S. Giacomo delli Spagnoli visitai 3 volte detto Altare come se avessi visitato in detto giorno le 4 Chiese
Adì 15 detto secondo giorno di Pascha andassimo tutti 4 alle 4 Chiese et io dissi Messa a S. Prasede al Altare di S. Carolo per la Cattarina Riari
In detto giorno desinassimo tutti assieme et io spesi per vitto mio e di Domenico Riva 2 giulii dico
£ 1.
e più spesi per libbre 2 fichi tre baiocchi dico £ . 3
e più spesi per un libretto del Giubileo mezzo Giulio £ . 5
e più spesi baiocco uno a S. Pietro per havere da sedere a Vespro dove mostrorono le Sante Reliquie a tutti £ . 1
Adì 16 detto terza festa di Pascha si notta che piovè tutto il detto giorno e noi andassimo alla Parochia, Chiesa della Madonna del Popolo, dove io celebrai la messa all’Altare della Madonna per tutti li nostri defunti
Il doppo pranzo andassimo con messer Giovanni Domenico Felicani al Palazzo di Monsignore Bargellini, e Oratio Giamboni fu alla posta dove riscossi quattro lettere mie e spesi baiocchi n.° quattro dico £ . 4
£ 11. 2

8 r.

Adì 17 aprile 1675 giorno di Mercordì andassimo messer Giovanni Domenico, messer Andrea et Io dal Signore Avocato Baschi, quale ci promisse di parlare al Signore Cardinale e poi andassimo ancora da Monsignore Pilastri sotto datario
La mattina stessa andassimo a comprare duoi Barilli di Vino Bianco ordinario al magazino che tengono 32 boccali misura di Bologna che sono boccali 64, e messer Giovanni Domenico lo pagò Giulii 19 per Barillo et uno di porto che sono in tutto 39 Giulii e si nottò e considerò che bene e spesso su il Bolognese si paga una Castellata d’uva migliore l’istesso prezzo dico £ 19.10
nella sudetta mattinata fossimo a celebrare la santa messa a S. Marcello, e la dissi per la Cattarina Riari
in detto giorno per essere di spacio scrissi 6 lettere, cioè a mio fratello, al Signor Arciprete, al Signor Don Antonio Zagnoni, al Signore Don Lorenzo Zamboni et al Signor Filippo Zamboni
La sera istessa fossimo a comperare delle corone per messer Giovanni Domenico, che ci era ancora lui
Adì 18 detto fossimo a dire messa alla Chiesa di S. Lorenzo in Damaso, dove l’applicai per Cattarina Riari
Di poi andassimo a pigliare il Sanario dell’Indulgenza di detta Compagnia dal Camerlengo, quale si fece leggere il Catalogo dove sono descritte tutte le Confraternite che sono aggregate alla loro Chiesa e trovassimo mancarvi che non v’era descritta la nostra Compagnia del Santissimo Sacramento del Castello di S. Agata diocesi di Bologna che perciò ne pigliò nota per farla descrivere, e di più c’ordinò che andassimo a pigliare la lettera d’invitto, che essi mandano a tutte le Confraternite che sono aggregate alla loro come facessimo e poi si condusse a vedere l’hospitale apparecchiato per la venuta de Pellegrini forestieri di detta Compagnia
Adì £ 19.10

8 v.

Adì 18 Aprile andassimo tutti a ritrovare Monsignore Emerix e doppo breve discorso il sudetto disse a messer Giovanni Domenico Felicani che si voleva un mandato libero, e non limitato, altrimenti che non li mancaria da litigare per un pezzo e ci serrò l’uscio in faccia
in detto giorno Domenico Riva comprò n.° 8 medaglie che ci costarono a quattrini 4 l’una baiocchi n.° 5 e denari £ . 5. 4
Adì 19 detto andassimo tutti a dire Messa alla Chiesa della Rotonda dove io celebrai per mio Padre all’Altare privileggiato
Di poi andassimo a ritrovare il Signor Avocato Baschi quale era andato a dir Messa al Giesù, e l’andassimo a ritrovare in detto luogo dove ci promisse che parlerebbe quanto prima al Signore Cardinale, e che procurerebbe o che li signori Conti Caprara s’aggiustassero o che noi avessimo la libertà di proseguire la causa in Rota
in detta mattina spendessimo a desinare tra pane, puina e formaggio di pecora baiocchi n.° £ 1. 5
e più diedi presenti Messer Giovanni Domenico Felicani e Orazio Giamboni 3 Giuli a Giovanni Battista Bonfioli dico £ 1.10
Il doppo pranzo riscossi una lettera alla posta £ . 1
Domenico Riva comperò 7 Corone e spese 2 giuli £ 1.
Notasi come in detto giorno fossimo a riverire Monsignor Albergati quale c’accolse con termini di tutta cortesia e si consolò con dirsi che non dubitassimo che in fine la giustizia avrebbe il suo luogo e disse che salutassimo il Signore Abbate Don Angelo Michele Zamboni et il Signore [Conte ?] Ugo
La sera dellim19 detto andassimo a S. Agostino a fare riverenza al Padre Marco Paccini Priore all’hora e ci era presente il Padre [… ] Giovanni Battista da Ravena che disse che io scrivessi a Frate Angelo mio fratello, et il detto Padre Priore m’uso termini di molta cortesia
£ 4. 1. 4

9 r.

fossimo anco a ritrovare a S. Pietro Montorio un padre dei Riccardi per nome frate Marco e poi doppo andassimo a ritrovare Messer Giovanni Riccardi, che stava nel Vicolo del Pavone
Adì 19 Aprile comprai un pare di guanti 3 Giulii che mandai a donarli a mia cognata per Messer Giovanni Domenico Felicani e madonna Francesca dico poi £ 1.10
Adì 20 detto fossimo tutti 4 con la Domenica Melga a dire Messa a S. Maria Liberatrice e la dissi per la lite
Hieri feci la scala santa per me e questa mattina l’ho fatta per mio Padre
Ho speso per 3 Corone azure d’osso baiochi £ .18
e più per una Corona di Iavazzo negra per mia madre £ .10
e più spesi per medaglie n.°22 grande baiocchi £ .19
e più spesi per medaglie n.° 50 mezzane baiocchi £ .15
e più spesi per medaglie n.° 50 picciole baiocchi £ . 9
e più spesi per Corone n.° 6 baiocchi n.° duoi £ . 2
e più spesi per caviaro e melangole £ . 6
e più spesi per Corone per me e per Domenico Riva £ .15
Adì 21 detto Domenica in Albis andassimo a S. Pietro dove si beatificò il Padre Giovanni dalla Croce Carmelitano scalzo et dissi messa all’Altare di S. Gregorio per la Cattarina Riari
e più spesi in 2 libri cioè la guida Angelica et quello delle 4 Chiese baiocchi £ . 7
e più spesi in una Corona da ragazza et 5 medaglie grandi baiochi £ . 6
Adì 21 detto diedi una Doppia a Messer Bartolomeo Suzzi per comperare carne et altro, e tra robba comprata e callo della Doppia mi restituì 27 Giuli sichè veni a spendere 3 Giuli dico £ 1.10
£ 8. 7

9 v.

Adì 21 Aprile fossimo a vedere l’hospicio della Trinità et anco gl’andassimo per alloggiarvi, ma gl’Astanti non volsero admettere Oracio Zamboni e Giovanni Battista Bonfioli col supposto che le fedi non erano buone e così anco fu causa esservi Messer Giovanni Domenico e Madonna Francesca.
Adì 22 detto andassimo a Monte Cavallo a portare a benedire le medaglie e Corone quali lasciassimo per andarle a pigliare il giorno prossimo e poi fossimo tutti a fare la Scala santa et io la feci per mia madre, per il frate, per Giovanni Battista, e poi per tutti li Parenti.
Di poi andassimo a vedere il Coliseo, dove sono tutte l’Antiquità di Roma e statue bellissime, et la statua del Cavallo di bronzo con Cesare Augusto nel Campidoglio.
Di poi andassimo alla Rocella ossia ad arha Celi per dire messa et non volsero quei Padri per non essere vestito all’hora in abito lungo d’indi partissimo et andassimo a Colonna Traiana a pigliare i Rasori del Signor Arciprete e poi andassimo alla Rotonda dove dissi la messa per la Cattarina Riari.
Adì suddetto pagai 3 giulii e mezzo a messer Bartolomeo Suzzi per robba avuta da magnare in comune £ 1.15
Adì 23 detto fossimo a S. Pietro Montorio, et dissi messa alla Capella di S. Pietro, dove fu piantata la Croce per il suo martirio per mio padre.
Notasi come in detto giorno fossimo a Monte Cavallo per parlare al Signor Cardinale, e poi dal Signore Avocato Baschi, quale disse non havere per anco parlato al detto Signor Cardinale e comperai 4 carte per l’indulgenza , delle medaglie, e corone, e spesi £ . 5
£ 2.

10 r.

Adì 23 Aprile in detto giorno spesi duoi Testoni per un paio di rasori comperati per il Signore Alessandro Maggi £ 3.
e più spesi in detto giorno 4 giulii per fare solare due para di scarpe cioè le mie e quelle di Domenico Riva £ 2.
Adì 24 detto si notta come in detto giorno Domenico Riva cominciò ad andare a Bottegha da un ferraio, o sia Magnano che stava da S. Chiara e più in detto giorno spesi un Giulio per fare conzare le scarpe nove di Domenico Riva e le mie dico £ .10
e più spesi per carta grossa e cioè da scrivere con neula baiocchi n.° 4 dico £ . 4
e più diedi un Testone a Giovanni Battista Bonfioli £ 1.10
e più diedi un Giulio a Oracio Zamboni £ .10
In detto giorno andai a dire messa alla Chiesa della Maddalena per l’anima di Cattarina Riari
in detto giorno scrissi all’Arciprete, al Signor Alessandro Maggi e al Padre Antonio Felice Felicani
Il dì sudetto si fece conto e saldo con messer Bartolomeo Suzzi e messer Giovanni Domenico, Domenico Riva et io et per tutto li 24 sudetto compresavi la stanza li pagai giulii n.° sei, già messer Andrea Zamboni, et io don Gioseffo Maria Felicani pagavamo al detto messer Bartolomeo un ducatone la settimana cioè per il vitto senza il vino e la stanza dico £ 3.
Adì 25 detto giorno di S. Marco si partirono di Roma messer Giovanni Domenico felicani, Madonna Francesca, Oracio Giamboni e Giovanni Battista Bonfioli e tutti insieme andassimo a S. Pietro a vedere la processione di S. Marco e si licentiassimo, e gl’augurassimo viaggio migliore per tornare alla bramata Patria in detta mattina fui a dire messa alla Chiesa dei SS. Apostoli all’Altare di S. Antonio di Padova e la dissi per la lite
Adì £ 10.14

10 v.

Adì 25 Aprile 1675 feci barattare un doblone e si perse un giulio di callo dico £ .10
e più spesi a desinare et a cena con Domenico Riva un altro Giulio dico £ .10
Hieri messer Andrea io e Giovanni Battista Bonfioli vedessimo il signore [Quaranta? ] Caprara e si salutò con molta cortesia e questa mattina ho veduto in Piazza Navona il Signore Don Sebastiano
In questa sera si sono fatte in Piazza Navona le feste e fuochi artificiali dalli Spagnoli e sono riuscite con molta leggiadria
Adì 26 detto io fui da me solo alle Quattro Chiese e disii la Messa a Santa Marta per la Domenica Melega in conto dell’imbiancare
Adì 27 detto andai a dire messa alla Pace, che era mezzogiorno, e l’applicai per l’anime del Purgatorio
In detto giorno andassimo dal Signore Abbate Baschi per havere la risposta se era pur anco stato dal Signore Cardinale et non v’era stato
In detto giorno scrissi al Signore Arciprete a Messer Giacomo Riva a mio fratello, a Messer Giovanni Matteo Ottani al Signor Giovanni Rossi ad Aquila e a Messer Francesco Zamboni et a Domenico Melega
Adì 26 e 27 detti spendessimo in detti duoi giorni di vitto soldi 15 dico £ .15
e più spesi per la relatione della Beatificatione del Beato Giovanni dalla Croce duoi baiocchi £ . 2
adì 28 Aprile cominciai andare a dire messa alla Rotonda per la Chiesa che messer Giovanni Riccardi mi trovò detta occasione in ragione di un giulio al giorno et havevo permissione dirla quando volevo per la Chiesa, e anco per me
Adì £ 1.17

11 r.

Adì 28 Aprile spesi per lettere riscosse alla posta n.° 8 baiocchi dico £ . 8
Adì 29 detto dissi messa alla Rotonda per la Chiesa e più spesi per un quinterno di Carta da copiare la Bolla e Testimonii sei baiocchi e mezzo £ . 6. 6
Adì 30 detto spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi £ . 6
e più fui a dire messa alla Rotonda per la Chiesa e più spesi per sarache et insalata £ . 1. 6
Adì primo maggio si notta come spesi per vitto di 3 giorni, di Domenica Luna, e Marta baiocchi
£ 1.16
e più per havere speso per libbre una Candelle sevo £ . 5
in detta mattina fui a dire messa alla Rotonda per la Chiesa
Si notta come andai da Monsignore Scaringi che m’insegnò il Procuratore del Signore Cardinale Boncompagni che si chiamava il Signore Giovanni Battista Marchi e stava nel Pallazzo del Signore Cardinale Maidalchini appresso il Palazzo dell’Ambasciatore di Spagna
e più copiai la Bolla della Compagnia del Santissimo Sacramento e fui all’Officio e feci un’informatione della lite della detta Compagnia e gli la diedi
in detta sera scrissi a Giovanni Battista mio fratello al Signore Arciprete, al Signore Luigi Maria Melega e Signore Giovanni Battista Spontoni
e più spesi per fare conzare le scarpe a Domenico Riva 3 baiocchi £ . 3
e più spendessimo in 3 messer Andrea Domenico Riva et io per ricotta e formaggio baiocchi dieci
£ .10
Adì 2 Maggio spesi per farmi radere al Signore Giovanni Giacomo Papazini Bolognese baiocchi
£ . 5

£ 4. 1

11 v.

Adì 2 Maggio fui a dire messa alla Rotonda per la Chiesa e più andai a fare la scala santa per l’anime del Purgatorio per li nostri morti e per li miei Amici
In detto giorno arrivò in Roma il Signore Angelo Spani nostro Procuratore con le sue donne et io fui a ringraciare Messer Giovanni Riccardi per avermi trovato l’occasione della messa et era un poco indisposto.
In detto giorno m’incontrai col Signor Canonico Fangarezzi, Ventura Nicola et il Rosso dal Cantone ambi da S. Giovanni
Adì 3 detto io fui a fornire di fare le Chiese e diedi baiocchi n.° 5 a Domenico Riva disse per farsi radere
Adì sudetto si fecero li conti del magnare con messer Bartolomeo e messer Andrea et io e Domenico una volta e di Mercordì Giovedì Venerdì e Sabbato per tutto li 4 gli pagai in contanti giulii n.° 5 dico £ 2.10
e più fui a dire messa alla Rotonda per la Chiesa e più spesi alla posta per le nostre lettere, e del signore Angelo baiocchi n.° 9 dico £ . 9
e più spesi per libbre 3 ricotta baiocchi n.° £ .5
Adì 4 detto parlai col signore Angelo per fare proponere la Causa e acciò potesse scrivere per informare se gli diedero 8 testoni dico £12
Adì 5 detto giorno di spacio spesi un giulio per fare fare la fede del rescritto passato in Signatura sotto il dì primo dicembre 1672 [1673?] dico £ .10
e poi per un altro giulio donato alli Chierici della Rotonda dove dico messa ogni giorno dico £ .10
e più fossimo a parlare a Monsignore Altovito acciò si facesse la carità di portare la Causa in Signatura e si promise portarla nella 2^ cioè alli 23. Li tornassimo poi a dire che cadeva il giorno dell’Ascensione in detto giorno
£ 16. 4

12 r.

e si sforzassimo di persuaderlo a fare questa carità quale doppo molti discorsi disse che era impegnato di parola che se avesse potuto l’havrebbe fatto sapere al Signore Angelo.
Adì 6 detto il Signore Don Sebastiano venne dal Signore Angelo per havere la minuta del mandato da portare a mostrare al Signore Cardinale e ignorò che il Signore Cardinale havesse messo in Libertà, et altre ragioni che s’omettono per brevità
in detta mattina fui a celebrare alla Rotonda per la Chiesa e fui a fare la scala santa
Adì 7 detto pagai per tutto li 11 di vitto a Messer Bartolomeo Suzzi dieci giulii, essendo già rimasti d’accordo di darli in 7 giorni che sono una settimana dico £ 5.
e più spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi £ . 3
e più spesi per una citazione al Liberati esseguitali per haver licenza di ritornare in Signatura £ . 2
e più fui a dire messa alla Rotonda per la Chiesa
Adì 8 detto fui all’udienza di Monsignore Panciatici ma non la tenne per la festa del glorioso Santo S. Michele Arcangelo
in detto giorno comprai in Piazza navona una posata cioè cocchiaro d’ottone e forchetta e gli diedi baiocchi n.°15 dico £ .15
e più comprai un baiocco di seda per conzare le calzette £ . 1
più spesi per formaggio baiocchi cinque £ .5 in detto giorno fui a visitare messer Giovanni Riccardi e sua moglie e mi diede 6 Agnus Dei, il dì suddetto mandai la nota delle spese a S. Agata e scrissi a miei fratelli et a diversi altri e fui a dir messa alla Rotonda per la Chiesa
Adì 9 detto comprassimo un Barillo di vino rosso in giuli18 e li mettessimo 4 sechi d’aqua e spendessimo baiocchi 5 di porto tutto £ 9. 5
£ 15.11

12 v.

Adì 10 maggio 1675 Messer Andrea Giamboni et Io Don Gioseffo Maria Felicani andassimo all’udienza di Monsignore Panciatici e facessimo moderare l’inhibitione intenta dal Signor Arciprete sopra lo 8° Capitolo di dovere rendere conto dell’administratione della Compagnia del Santissimo Sacramento al Signore Cardinale Arcivescovo in [… ] Decreti restò a favore della parte et hoc infra quindecim
In detto giorno fui alla posta levai lettere per l’importo di baiocchi n.° 6 dico £ . 6
In detto ordinario scrissi a frate Angelo e Giovanni Battista miei fratelli e al signor Don Antonio Zagnoni et all’Arciprete e feci 4 copie di scritture attinenti alla Compagnia
Adì 11 detto feci l’accusa di £ 50 quattrini inviati per la lite dissero da Vincenzo Felicani et haverli
havuti dal Signore Don Lorenzo Giamboni
e più spesi soldi duoi per una citatione £ . 2
Adì X detto arrivarono in Roma messer Giovanni Gulfieri Sabadino Cavina et con altro suo Compagno dal Budrio e in detto giorno fui a dire messa a S. Onofrio per la Domenica Melga
Adì 11 detto per essere stato a copiare le scritture per la Compagnia non potei andare a dire messa alla Rotonda ma la celebrai alla Capellina di S. Giacomo degli Incurabili per l’aiuto per la lite
Adì 12 detto andai a copiare la sentenza di Monsignore Albergati su il Protocollo del Signore Angelo Spani procuratore e ne feci copie n.° 15 per servicio delli Partecipanti
Adì sudetto spesi per un Orinale e per altre minutie in tutto baiocchi n.° quattro dico £ . 4
Adì 13 pagai a Messer Bartolomeo Suzzi in conto di vitto a ragione di uno scudo romano la settimana per dieci giorni e mezzo cioè persino alla mattina delli 22 Corente dico £ 7.10
Adì sudetto pagai £ tre quattrini al Signore Fabiano Antonio [ Collav….] per essere stato più volte da Monsignore Ratta et in altri luogh.i et anche per l’instanza di revocare l’inhibitione de’ Consiglieri, che pure si revocò dico £ 3
£ 11. 2

13 r.

Adì 9 Maggio si citò la Parte d’avanti Monsignore Ratta per havere licenza di ritornare in Signatura, quale fece un preservato per havere allegato non constar all’hora che avessimo avuto licenza dal Signore Cardinale Altieri
Adì 13 detto si ricitò pure d’avanti detto Monsignore Ratta la Parte e si fece un Contraddittorio acerrimo, e si restò che detto Monsignore voleva vedere in scritto o a parte l’ordine del detto Signore Cardinale
Adì 13 la sera su l’hore 23 dassimo un Memoriale al Signore Cardinale Padrone per havere la licenza di procedere avanti per giustizia et alli 14 detto andassimo per havere la risposta di detto Memoriale a Monte Cavallo e non vi era
in detto giorno spesi un giulio per havere fatto fare un calcolo da produrre in causa contra li Signori Caprara £ .10
e più spesi per uno quinterno di carta e due pene £ . 7. 6
e più spesi per cinque baiocchi di puina salata £ . 5
Adì 15 detto giorno di spacio scrissi al Signore Arciprete et a mio fratello
Adì 16 detto andassimo da Monsignore Ratta, quale ci disse che il Signor Cardinale Padrone gl’haveva mandato il memoriale con ordine di non innovare cosa alcuna e per chiarirsi noi fossimo a parlare al Signor Cardinale quale disse che avessimo patienza finché fosse venuta una risposta che aspettava
Adì sudetto fui a ritrovare il Signore Giovanni Battista Marchi Procuratore dell’eminentissimo Boncompagni e per lui della Compagnia e mi disse essere passato Decreto favorevole per la Compagnia cioè “ moderari inhibitionem ad formam constitutionum et obligationis factam per D. Archipresbiterum nisi infra quindecim”
in detto giorno li copiai un’Informatione di fatto da inviare al Signore Cardinale
Adì 15 detto riscossi lettere alla posta per 8 baiocchi £ . 8
Adì 17 detto riscossi altre lettere per baiocchi n.° X £ .10
e più spesi per libbre una candelle baiocchi sei £ . 6
£ 2.16. 6

13 v.

Adì 18 Maggio 1675 lettere scritte da me a diverse Persone
Prima a messer Giovanni Golfieri e Michele suo fratello
Al Signore Luigi Maria Melega
Al Signore Filippo Zamboni
Al Signore Don Lorenzo Giamboni
Al Signore Don Antonio Zagnoni
Al Signore Arciprete Melega
A messer Giovanni Domenico Felicani
A messer Giovanni Giacomo Trombelli
A frate Angelo Felicani mio fratello et a Giovanni Battista
A messer Giacomo Riva per Domenico suo figliolo
Adì 19 detto e più spesi soldi trenta per un rasoio per frate Angelo mio fratello dico £ 1.10
e più spesi soldi cinque per farmi fare la barba £ . 5
e più spesi per 2 quinterni di Carta da scrivere £ .13
e più spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi 3 £ . 3
Adì 22 detto io scrissi al Signore Arciprete messer Giovanni Domenico Felicani Signore Don Antonio Zagnoni, e frate Angelo mio fratello
Adì 22 detto Io mi fui a confessare a S. Agostino da un Padre di mia grand’edifficatione
Adì 23 detto giorno dell’Ascensione di nostro Signore andai a Monte Cavallo a pigliare la beneditione dal Papa con messer Andrea Giamboni, la quale diede a hore 14 e vi era grandissimo concorso di persone
La prima volta la pigliai per me
La seconda volta per mia Madre e Fratelli e
La terza per mio Padre
Adì 23 detto Io pagai a messer Bartolomeo Suzzi 3 scudi, cioè una doppia, cioè un scudo per la pigione della stanza, e duoi scudi per due settimane di vitto già incominciate questa mattina e finiremo per tutto li 5 Giugno prossimo avvenire inclusive che poi bisognarà tornare a pagare di nuovo, e detto giorno delli 5 sarà un mercordì dico £ .15
£ 16.11

14 r.

Adì 24 Maggio 1675 fui alla Posta, e spesi in tante lettere baiocchi n° nove dico £ . 9
e più spesi in tabaco baiocchi uno £ . 1
andai in detto giorno a riscuotere la poliza di banco di scudi n° dieci
Messer Andrea e io andassimo da Monsignore Altoviti a dirli ciò che passa nella Causa e l’ordine dato dal Signore Cardinale Altieri a Monsignore Ratta, e la risposta, che attende da Bologna
In detto giorno ricevei alla posta una lettera dell’Arciprete scritta con gran furore e rabbia,perché avevo cooperato alla moderatione dell’Inhibitione per la lite del Sacramento
Adì 25 detto risposi all’Arciprete del tenore della sua, e più al Signore Don Antonio Zagnoni, al Signore Filippo Zamboni, a messer Giovanni Domenico Felicani, a messer Giovanni Maria Zamboni, a messer Giovanni Giacomo Trombelli, a mio fratello, a messer Giovanni Maria Ottani et al Padre Felice Antonio Felicani Nipote di messer Giovanni Domenico Felicani
Adì sudetto io comprai duoi quinterni di carta da scrivere per copiare li Testimonii essaminati nella Sacra Rota et altre scritture per la lite e spesi baiocchi £ .13
e più si nota per callo d’oro perso in due volte baiocchi dieci sette e mezzo dico £ .17. 6
Adì 27 detto e più spesi per un palmo di tela di Cambrai per farmi tre collari et un paro manizini baiocchi £ .15
Adì 28 detto e più riscossi lettere alla posta mie, di messer Andrea, e del Signore Angelo Procuratore e spesi tredici baiocchi et hebbi il plico che s’era perso con le scritte della Compagnia e la lettera da portare agl’officiali della Compagnia del Santissimo Sacramento di San Lorenzo in Damaso, e la poliza di Cambio di scudi dodici dico £ .13
Adì 29 detto e più comprai la Carta del Pontefice con le Cerimonie dell’aprirsi la porta santa, e li 6 Cardinali novi e spesi un giulio dico £ .10
£ 3.18. 6

14 v.

Adì 29 Maggio 1675 io andai a presentare la lettera scritta dalla nostra Compagnia agli officiali della Compagnia di San Lorenzo in Damaso e non v’era il Priore
Adì sudetto io scrissi a messer Giovanni Matteo Ottani, a messer Carlo Barbieri, a messer Giovanni Domenico Felicani et a mio fratello Giovanni Battista
Adì 30 detto io spesi duoi Giugli e mezzo in fare fare una Collarina ad Israele per la mia veste da portare senza giubbone e farla conzare e ricucirla tutta che se fossero di ferro si rompono dico £ 1. 5
Adì 31 detto e più spesi per lettere riscosse alla posta di diverse con quelle del Procuratore baiocchi nove £ . 9
Adì sudetto più per havere dato un giulio a messer Andrea Zamboni per riscuotere i suoi panni dalla bugadara dico £ .10
e più al sudetto per farsi fare la barba baiocchi n° £ . 5
e più spesi baiocchi n° 6 per libbre una Candelle sevo £ . 6
e più spesi in più volte per neula in sigillare lettere un baiocco dico £ . 1
Adì sudetto e più pagai al Signore Giovanni Battista Marchi Procuratore del Signor Cardinale Arcivescovo un scudo per sua recognitione d’havere fatto moderare l’inhibitione a favore della Compagnia dico £ . 5
Adì primo Giugno 1675 scrissi a frate Angelo, a Giovanni Battista mio fratello et a messer Giovanni Matteo Ottani
Adì 2 detto spesi mezzo grosso per formaggio dico £ . 5
Adì 4 detto ricevei poliza di Cambio di scudi duoi dalla Compagnia per le spese della lite con l’Arciprete
Adì sudetto e più spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi £ . 6
Adì 5 detto io pagai a messer Bartolomeo Suzzi lire otto di quattrini quali sono per vitto di giorni dieci, cioè per tutto li 15 Corente inclusive compresovi un giulio perso in callo d’oro in una doppia et il detto giorno delli 15 sarà il Sabbato dico £ 8 Adì sudetto e più spesi Giulii 6 in mezza risma di Carta £ 3
£ 19. 7

15 r.

Adì 5 Giugno 1675 e più per havere speso un giulio in tanto formaggio a baiocchi 3 e mezzo la libbra dico £ .10
e più per havere speso in un orinale doppio baiocchi n.° £ . 4
e più spesi baiocchi n.° 6 per vino da pransare dico £ . 6
Adì sudetto andai all’audienza di Monsignore Panciatici per udire il decreto che faceva per la Compagnia et fece con intimatione ad primam post productionem processus partis
Adì sudetto Io scrissi a frate Angelo mio fratello, a Giovanni Battista, a Giovanni Antonio Baldi, a messer Giovanni Matteo Ottani, alli Assonti de Beni Comunali di S. Agata, et al Signore Alessandro Stiatici Agente in Reggimento
Adì 6 detto il giorno sudetto di Giovedì comperassimo messer Andrea et Io un Barillo di Vino bianco quale teneva boccali n.° 32 e li mettessimo 3 secchi o sia calzedri d’acqua e lo pagassimo Giulii n.° diciotto e facessimo conzare detto Barillo dove con la conzadura e portatura a Casa del detto vino spendessimo Giulii n.° 19 che sono lire £ 9. 10
Adì sudetto e più spesi in piazza navona giulii n.° 5 da un Libraro in un Breviarino picciolo di 3 mesi ad uso 4 giulii e mezzo e mezzo giulio spesi in farli mettere le fiubbe che in tutto sono 5 giulii dico £ 2.10
Adì sudetto e più spesi 2 giulii in fare accomodare la veste corta ad Israele con farli fare una collarina nova conziarla e farli mettere li bottoni in tutto £ 1
Adì 7 detto e più spesi baiocchi n.° sette per lettere riscosse in commune alla posta dico £ . 7
Adì detto scrissi a messer Giovanni Domenico Felicani che andassimo dal Signore Cardinale Altieri per risposta della nostra Causa quale disse che non haveva per anco havute le risposte dal Signore Cardinale Legato di Bologna
Adì sudetto io scrissi a frate Angelo e li mandai la copia della moderatione dell’Inhibitione et in detto ordine il Procuratore del Signore Cardinale Boncompagni spedì il Decreto et moderatione a detto Signore Cardinale, mentre il procuratore aversario haveva citato ad videndum reintegrari Inhibitionem.
£ 14. 7

15 v.

Adì 1 Giugno 1675 e più spesi 2 Giulii a fare mettere una lunetta al ferraiolo ad Israelo dico £ 1
Adì 11 detto più spesi baiocchi 3 per lettere alla posta £ . 3
Adì 12 detto l’Arciprete ottenne una soprassessoria nella Causa con la Compagnia et io scrissi a frate Angelo, a Giovanni Battista, e a messer Giovanni Domenico et in detto giorno il sommo Pontefice andò in cavalcata a S. Pietro
Adì 13 detto giorno del Santissimo Corpo di Cristo andai a S. Pietro a hore 7 e vidi la cavalcata solenne e la Processione tutta et hebbi la benedizione dal sommo Pontefice in S. Pietro
Adì sudetto e più spesi baiocchi n.° per lettere della posta £ . 4
Adì sudetto andassimo dal Signore Cardinale Padrone a Casa di sua Madre e si disse che tornassimo da lui, che voleva che s’aggiustasse questa Causa con li Signori Caprara
Adì 14 detto andassimo tutti 3 dal Signor Cardinale Padrone, cioè messer Andrea, Domenico Riva et io, et havessimo udienza a Monte Cavallo a hore 3 di notte se bene niuno fu ammesso altro che io, e replicò, che voleva che s’aggiustassero queste differenze con li Signori Caprara e che noi facessimo un ristretto del fatto e che gli lo portassimo con le nostre ragioni, che già haveva ordinato agli Avversari che facessero il simile, che visto l’uno e l’altro non farebbe ne a nostro, ne a loro modo, e così si fece licentiare
Adì 15 detto scrissi il seguito a messer Giovanni Domenico Felicani, a Giovanni Battista mio fratello e a messer Giovanni Matteo Ottani
Adì sudetto Pagai a messer Bartolomeo Suzzi tre scudi, cioè lire quindici di quattrini, cioè £ dieci per due settimane di vitto, cioè per tutto il mese Corrente da finirsi da hoggi a 15 giorni inclusive e £ 5 gli pagassimo per la pigione della stanza, se bene non eravamo d’accordo se non £ 4 ma per li continui servitii se gli dano detti due Giugli in cortesia dico £ 15
£ 16. 7

16 r.

Adì 15 Giugno 1675 in detto giorno riscossi due Polize di £ 70 fra tutte due
Adì sudetto e più spesi baiocchi cinque per farmi fare la barba al Signore Giovanni Giacomo Papacini,che stava da Colona Traiana dico £ . 5
E più spesi sei baiocchi per libbre una candella sevo £ . 6
Adì 16 detto e più per un Giulio dato a Domenico Riva disse per riscuotere lettere alla posta dico
£ .10
e più per havere donato 3 baiocchi alli Chierici della Rotonda, dove avevo l’officiadura dico £ . 3
Adì 18 detto e più per lettere riscosse alla posta per 6 baiocchi, e baiocchi 4 dati a messer Andrea in tutto sono £ .10
Adì sudetto e più per havere pagato al Signore Angelo Spani Procuratore acciò fatti il fatto da portare al Signor Cardinale Padrone otto testoni, non tornando il conto a stare così per la spesa continua, e massimamente in Roma, dico sono £ 12
Adì sudetto andai a Monte Cavallo a portare le due Indulgenze della Compagnia in Dataria
Adì 19 detto lettere scritte a diversi prima
Al Signore Alessandro Maria Stiatici ministro di Regimento
A Giovanni Battista mio fratello
Al Signore D. Lorenzo Giamboni
A mio zio Giovanni Battista Melga
A frate Angelo Felicani mio fratello
A messer Giovanni Domenico Felicani
A messer Girolamo Bernabini
Adì sudetto Monsignore Panciatici fece il Decreto a favore della Compagnia stetit in decretis infra octo
Il detto giorno feci copiare l’informatione fatta dal Signor Giovanni Battista Marchi Procuratore della Compagnia per darla al Procuratore Avversario che era il [… ] , e spesi un giulio dico
£ .10
£ 14. 4

16 v.

Adì 19 Giugno 1675 il sudetto giorno io andai in Processione con il clero e Canonici della Rotonda vestito di camice e Pianeta
Adì sudetto e pìù spesi in piazza Navona soldi dieci e denari sei per libbre 3 formaggio, soldi tre e denari 6 la libbra dico £ . 10. 6
Adì 20 detto e più spesi baiocchi n.° sei in una ampolla d’inchiostro con neula per le lettere dico
£ . 6
Adì sudetto e più spesi 6 baiocchi per lettere riscosse alla posta dico £ . 6
Adì 22 detto e più spesi 3 giulii e mezzo per fare copiare ad un Copista il fatto da portare al Signore Cardinale Padrone dico £ 1.15
e più spesi per carta francese per copiare detto fatto baiocchi n.° duoi dico £ . 2
Il di sudetto andai ad aiutare al Signor Angelo Procuratore a fornire il fatto della Causa e ne feci due copie
Il di sudetto scrissi solamente a Giovanni Battista mio fratello
Adì 23 detto andai il di sudetto in compagnia di messer Andrea e Domenico Riva a portare le scritture al Signore Cardinale Padrone e si disse, che li tornassimo una sera per la risposta, e nel ritorno pigliai l’Indulgenze per la Compagnia del Santissimo Sacramento e li diedi 3 Giulii presenti li sudetti messer Andrea e Domenico Riva dico £ 1. 10
Adì 24 detto andai a vedere il Pallazzo del principe Borghese, quale per la qualità delle pitture per le fontane e sontuosi addobbi di suppellettili pretiose per Giardini vaghi non si può determinare il suo valore e vaghezza, e v’era meco messer Andrea, Domenico Riva e messer Antonio Barbieri da Cento
Adì 25 detto spesi per lettere riscosse alla Posta baiocchi n.° 6 cioè due di frate Angelo, due di Giovanni Battista mio fratello et una di Domenico Riva dico £ . 6
£ 4.15. 6

17 r.

Adì 25 Giugno 1675 andassimo da Pasquino a comperare un Barillo di vino di boccali n.° 32 e lo pagassimo con la portatura Giulii n.° diciotto £ 9
Adì sudetto tornai alla posta et hebbi lettere n.° 4 cioè una d’Alessandro Pizzi, una d’Andrea Pizzi una del Signor Angelo Spani, et una del Signor Cavalliere Banci e spesi n.° 5 baiocchi dico £ . 5
Adì sudetto e più spesi Giuli n.° duoi e mezzo in farmi fare duoi scoffoni di tela lisa negra ad Israele hebreo tra robba e fattura dico £ 1. 5
Dì sudetto andassimo dal Signore Cardinale Padrone a Monte Cavallo, per havere la risposta, e si disse che li tornassimo Giovedì, che sarà li 27 Corrente
Adì 26 detto io scrissi agli infrascritti prima
A frate Angelo Felicani mio fratello
A Vittorio Sera Orsini
A Fulvio Bastiani
Al Signore Luigi Spontoni
et a Vincenzo Felicani, e messer Giovanni Giacomo Trombelli
Adì 27 detto andai alla posta, e spesi baiocchi n.° 8 in lettere, cioè 3 per Alessandro Pizzi 3 per me di Giovanni Battista una del frate et una del Signore Cavalliere Banci dico £ . 8
La sudetta sera andassimo dal Signore Cardinale a Monte Cavallo per la risposta e si fece dire che non vi haveva comodo, che li tornassimo
Adì 28 detto Io andai a vedere la Cavalcata sontuosa fatta dall’ Ambasciatore e Primarii di Spagna con l’andare con la Chinea a pagare il tributo al Papa a Monte Cavallo, quale li fu presentata dal Constabile Colonna, e si viddero fuochi artificiali, addobbi, e fontane alla Piazza di Spagna et al Castello et in altri luoghi dipendenti da spagnoli e fossimo ancora da Signor Cardinale Padrone per la risposta, e non ne hebbe tempo
£ 10. 18

17 v.

Adì 28 Giugno 1675 si notta come il di sudetto io pagai a messer Bartolomeo Suzzi un scudo, cioè £ cinque di quattrini per il vitto di una settimana, cioè per tutto li 6 luglio prossimo dico £ 5
Adì 29 Giugno lettere scritte a diversi e prima
A messer Giovanni Domenico Felicani
A messer Giovanni Battista Felicani
A frate Angelo Felicani
Al Signore Cavalliere Banzi
In detto [ordinario? ] avisai che mutassero nome et scrivessero in avvenire sotto nome di Vincenzo Ghisoli
Adì 30 detto la sera di detto giorno di Domenica andassimo messer Andrea,Domenico Riva et Io dal Signore Cardinale padrone al quale parlassimo per l’interesse della nostra Causa e lui s’essortò a volersi concordare con li Signori Conti Caprara, che non intendeva rompere il corso della giustizia, e sopra li frutti da farsi il presente Anno ne nostri Beni Communali disse, che gli portassimo un Memoriale
Adì primo Luglio la sera tornassimo a portare il Memoriale al detto Signore Cardinale, conforme si restò
Adì sudetto io andai da Monsignore Ratta, per vedere cosa passava nella Causa della Compagnia e non si lesse la Citatione. Io viddi poi il procuratore e disse, che voleva citare per li termini sostantiali, anzi andai col medesimo Procuratore all’officio per farsi mettere in lista per informare per Mercordì, ma per essere Rota non si puotè informare
Adì 2 detto andassimo a Monte Cavallo per havere il rescritto col Memoriale dato al Signor Cardinale et l’havessimo diretto a Monsignore Bottini, quale si disse, che li tornassimo il giorno seguente
£ 5

18 r.

Adì 3 Luglio 1675 tornassimo a Monte Cavallo da Monsignore Bottini per havere il Memoriale col rescritto et si disse non havere parlato col Signore Cardinale ma che li tornassimo doppo pranzo. Doppo Pranzo li tornassimo,et vi siamo stati tutto hoggi sino a sera e poi quando gl’è parso si ha detto, che ci vuole un mandato, e che gl’Avversarii non hanno per anco portate le scritture al Signor Cardinale. Tornassimo dal Signor Cardinale per havere pure qualche risposta o ressolutione favorevole, e si disse, che si lavorava, che per sabbato si sapria qualche cosa, e noi gl’abbiamo soggiunto, che con queste lunghezze li Avversarii faranno il raccolto e lui ha risposto non potere fare altro che Dio guardi tutti quelli che hanno liti con maggiori, e più potenti di se
Adì sudetto io riscossi lettere alla posta per baiocchi n.° 13 in tutto dico £ . 13
e più spesi 6 baiocchi per libbre una candelle sevo dico £ . 6
e più spesi per fare accomodare la veste ad Israele un giulio dico £ .10
Adì 3 detto e più per havere pagato un scudo di Giulii n.° X al Signore Giovan Battista Marchi Procuratore della Compagnia dico £ 5
Notta delle Lettere scritte al di sudetto a diversi
a messer Giovanni Golfieri
a messer Giovanni Domenico Felicani
al Signor Don Lorenzo Giamboni
a Michele Romagnoli
a Giovanni Battista Felicani mio fratello
al Signor Alessandro Maria Stiatici ministro di Regimento
a messer Giovanni Battista Melga
al Signor Abbate Zamboni
£ 6. 9

18 v.

Adì 4 Luglio 1675 andassimo anco un volta a Monte Cavallo per parlare al Signore cardinale e non si potè, che si fece dire, che era impedito
Si notta come spesi baiocchi n.° 13 in riscuotere lettere alla posta dico £ .13
Adì 5 detto tornassimo a parlare al Signore Cardinale e si disse che bisognava fare il mandato di venire ad transationem et compositionem
Adì 6 detto io scrissi a Casa a S. Agata a diversi per informarli di questo mandato, e perché si trattava d’interesse comune scrissi a tutti li qui sottoscritti e prima
a messer Giacomo Riccardi massaro della Comunità
a messer Giovanni Domenico Felicani Assonto
al Signore D. Lorenzo Giamboni
a Giovanni Bottoni per Giovanni Battista Melga
a Bernardo Capponcelli da S. Giovanni
a Domenico Melega
a Giovanni Battista Vittorio Serra
a messer Giovanni Matteo Ottani
a Fulvio Bastiano per Bambinella
Il giorno sudetto feci la Scala santa per gl’infrascritti
prima la feci per mia penitenza
un’altra volta per l’istesso
e più per l’anime del Purgatorio
e più per l’anime sudette
e più per l’anima di mio Padre
Adì 6 detto io mi confessai generalmente dal padre Bernardino nell’Oratorio contiguo a S. Giovanni in Laterano dove restai molto edifficato
£ .13

19 r.

Adì 6 Luglio 1675 racconto succinto
D’un caso altro tanto curioso quanto stravagante successomi un Sabbato nel venire da S. Giovanni in Laterano da fare la Scala Santa e è il seguente
“Essendo, come ho detto, stato a fare la Scala Santa nel ritorno che facevo, passai per da Monte Cavallo e trovai un farinetto, ma vestito di buon ferraiolo, che s’accompagnò meco, che a me parve fosse Milanese, e m’interrogò di che paiese fossi, e se dicevo messa al quale risposi di sì, e lui soggiunse, che haveva 3 obblighi di messe, se io volessi soddisfarli che m’havria dato l’elemosina et io gli dissi che mi dicesse pure, dove voleva che celebrassi per lui e lui mi rispose che aveva barattato un Doblone, e che gl’havevano dato fra l’altre monete d’argento un Testone da duoi Giulii, e m’addimandò se io ne avevo mai veduto, io gli risposi di no, e lui me lo volse mostrare, et in questo mentre passando un’ altro suo Compagno più giotto di lui che così s’erano dati lingua, finse di volerli mostrare detto Testone et in fatti gli lo diede in mano quale amirando, volgendolo e rivolgendo disse questo è un Testone d’Urbino, ma non vale già 3 Giulii, e disse io vi darò duoi Giulii e mezzo, cioè 25 baiocchi, e lui gl’havrebbe dato per 27 gli ne volse dare 26 et infine non s’accordando

19 v.

mostrarono di volerlo giocare all’amore e pattuirono chi lo vincesse pagasse un mezzino al Compagno, e così volsero depositare detto Testone in mie mani et il Compagno me ne diede un’ altro si che erano duoi Testoni, ma volendo incominciare a giocare finsero non trovarsi d’accordo, poiché uno lo voleva fare alla prima e l’altro andando alle 6 tanto che l’ultimo che arrivò, quando andavamo noi duoi discorrendo, si cavò dalle saccocie un mazzo di Carte, e disse voglio che lo facciamo alla bassetta, e quell’altro disse no facciamolo a banco fallito, e nel fare o tagliare li munticelli lasciava vedere la carta di sotto, che toccava prima, seconda e terza dicendo che si vedeva se era maggiore, o minore la sua, et così cominciando a giocare fra di loro il primo perse da quattro Testoni e gl’andava l’altro consegnando in mie mani, e mostrò d’andare in colera, ma con una maniera furbesca e misse mano ad una Borsa di doppie, et l’altro pure ad un’altra, e nel medesimo tempo alla Carta e l’ultimo disse a me, Signore Abbate, voglio mettere una partita per Lui, io ricusai in tutti li modi non volere, ma lui più furbo e scaltrito tirò avanti e così la vinse, et io gli risposi non volerlo ma che era per lui

20 r.

e così fece una, due e tre fiate, all’hora il Compagno disse nel nostro paese si costuma a giocare con de suoi danari proprii, e l’altro rispose se lui vuole mettere una posta, o due del suo e Padrone et io gli risposi, io per me non voglio giuocare che non stò in questa professione, oltre che non sono solito portare mai danari in saccoccia, e loro risposero, se non ha argento, ma dell’oro, tanto sono danari quelli, et io gli replicai che non havevo oro, ne argento, ne meno ero quello che essi cercavano, ma tanto dissero, e fecero, che mi cavarono con quei suoi gesti dalla saccoccia un giulio che mi sovenni havere, e così mi lasciarono vedere come ho detto di sopra la carta, che ne vinsi 3 et in fine il primo che aveva vinto al Compagno disse mettiamoli tutti che raddoppiaremo posta et io per levarmi dalle loro mani, che mi pareva d’esser più che in berlina gli missi e discoperse un Re il buon furbo, e così non fecero meco altro guadagno, volevano poi sapere, dove stassi di Casa et altre cose che io gli lasciai con dirli il nome delle feste
e questi erano ghiottoni che se potevano accaparravano li poveri merlotti che li capitavano alle mani, mi ricordo che subito andai in una Chiesa a rendere grazie al mio Dio che non gl’era andata come si pensavano.”

20 v.

Adì 6 Luglio 1675 e più per un Giulio perso, come ho dimostrato adietro dico £ .10
Adì sudetto e più per havere pagato il vitto d’una settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
Adì 7 detto e più per havere speso un Giulio in farsi fare la barba io e Domenico Riva dico £ .10
Adì 9 detto e più per havere speso 4 baiocchi alla posta a riscuotere lettere dico £ . 4
Ricordo che fù mandata poliza di Cambio di scudi n.° sei
Adì 9 detto e più per havere speso sei baiocchi in un fiasco dico £ . 6
E più per havere dato a messer Andrea un Giulio disse per andare al Barbiere et alla Lavandara dico
£ .10
e più spesi per formaggio baiocchi n.°13 £ .13
Il dì sudetto io raccopiai una scrittura al Signore Giovanni Battista Marchi Procuratore della Compagnia
Adì 10 detto Io scrissi a Giovanni Battista mio fratello e più scrissi a messer Giovanni Matteo Ottani
Adì sudetto mi confessai in S. Agostino dal Padre Marco Barbetti
Adì 11 detto io spessi alla posta per lettere, si del Signor Angelo Procuratore, come per noi in tutto baiocchi n.° otto dico £ . 8
e più spesi per tabaco baiocchi uno dico £ . 1
e più spesi per un Orinale baiocchi n.° tre £ . 3
Adì 13 detto scrissi a Giovanni Battista mio fratello
a messer Giovanni Matteo Ottani
a messer Giovanni Domenico Felicani
e a messer Girolamo Bernabini
£ 8. 5

21 r.

Adì 13 Luglio 1675 e più pagai un scudo per il vitto d’una settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
Adì 15 detto e più spesi baiocchi n.° 4 per è [Metri ? ] due di fetucchia di seda negra per li manicini
£ . 4
dì sudetto e più spesi baiocchi n.° 5 per una scopetta per li panni e Capello dico £ . 5
Adì 16 detto e più spesi un Giulio per riscuotere lettere di tutti alla posta dico £ .10
Adì 17 detto e più spesi scudi n.° 4, e baiocchi 12 quattrini che mandai a Casa a Giovanni Battista per via di poliza di Cambio dico £ 20.12
Lettere da me scritte in detto spacio, e prima
a messer Filippo Sibirani
a messer Giovanni Domenico Felicani
a Giovanni Battista Felicani mio fratello
a Giovanni Battista Melega mio Zio
e al Signor Canonico Fangarezzi da S. Giovanni
Adì 18 detto e più spesi alla posta per lettere riscosse in commune con duoi baiocchi dati a messer Andrea un Giulio, cioè baiocchi dieci dico £ .10
Adì 19 detto e più comprassimo in Piazzarella Rotonda un Barillo di vino di Boccali n.° 32 in prezzo di Giulii sedici et l’empissimo d’acqua e con la portatura a Casa costò Giulii n.° dieci sette dico £ 8. 10
Adì 2 detto e più per havere pagato a messer Bartolomeo Suzzi duoi scudi cioè uno per pigione della stanza et l’altro per vitto d’una settimana dico £ 10
Adì sudetto Io scrissi a Giovanni Battista mio fratello
a messer Giovanni Domenico Felicani
a messer Giovanni Battista Melga mio Zio
et al Signore Canonico Fangarezzi da S. Giovanni
£ 45.11

21 v.

Adì 21 Luglio 1675 spesi un Giulio per essere andato a farmi fare la barba con Domenico Riva dal Signore Giovanni Giacomo Papalino, che stava da Colonna Traiana dico £ .10
Adì 22 detto e più per havere dato un altro Giulio al detto Domenico Riva disse dovere spendere in farsi acconciare le scarpe ad un scarpinello dico £ .10
Adì sudetto andai a fare la Scala Santa
prima la feci per me
2. per mio Padre
3. per mia Madre
4. per frate Angelo mio Fratello
5. per Giovanni Battista mio Fratello
6 per la Cattarina mia Cognata
Adì 23 Luglio arrivò il mandato di procura tante volte richiesto dal Signore Cardinale con poliza di cambio di scudi n.° sei, quale mandato portassimo Io e messer Andrea al Signore Cardinale a Monte Cavallo e li stassimo sino a mezza notte dove quando piacque al Signore havessimo udienza et disse, che voleva fare fare la Congregatione che li tornassimo fra 3 giorni
Adì sudetto si notta come io spesi alla posta duoi Giulii per havere riscosse le lettere di 4 persone cioè le mie, di messer Andrea, di Domenico Riva, e del Procuratore dico £ 1
E più spesi un Giulio dato a messer Andrea, per doverlo spendere per propri bisogni dico £ .10
E più spesi 3 baiocchi per Candelle sevo £ . 3
Adì 24 detto e più spendessimo dodici baiocchi per tanto formaggio comprato in Piazza Navona per nostro uso dico £ .12
£ 3. 5

22 r.

Adì 24 Luglio 1675 lettere da me scritte
prima a Giovanni Battista mio fratello
2 a frate Angelo pure mio fratello
3 a mio Zio Giovanni Battista Melga
4 a messer Giovanni Domenico Felicani
Adì 25 detto andai a fare la Scala Santa
Prima per le anime del Purgatorio
2. per tutti i nostri Defonti
3. per tutti i nostri Parenti
4. per tutti gl’Assonti
5.per tutti gl’Amici
6. per tutti gl’Inimici
Adì 26 detto e più spesi baiocchi n.° dieci per lettere riscosse in commune alla Posta dico £ .10
Adì sudetto dassimo un Memoriale al Signore Cardinale Altieri et andassimo due volte a Monte Cavallo
Adì 27 detto tornassimo a Monte Cavallo per havere il rescrittodel Memoriale, quale non era per anco stato fatto, e parlassimo al Signor Cardinale quale si disse che dicessimo a Monsignore Bottini che li riferisce et quando andassimo dal sudetto Monsignore Bottini, trovassimo che vi era l’Avvocato Caprara a parlare seco
Adì sudetto pagassimo a messer Bartolomeo Suzzi un scudo per il vitto della settimana dico £ 5
Parimente scrissi il dì sudetto agli infrascritti
prima a Giovanni Battista mio Fratello
a messer Giovanni Domenico Felicani
a messer Andrea Riva
Al Signore Giacomo Malchiavelli
Adì 29 detto si restò col Procuratore Marchi di scrivere al Signore Angelo Michele Pulga Priore della Compagnia
£ 5.10

22 v.

Adì 29 Luglio 1675 e più spesi baiocchi n.° sei in libbre una Candelle sevo dico £ . 6
Adì 30 detto e più spesi altri sei baiocchi per lettere riscosse in commune alla posta dico £ . 6
Adì sudetto andassimo tutti 3, cioè messer Andrea, et Domenico Riva et Io dal Signore Avvocato Baschi a vedere se havesse veduto o parlato con Monsignore Bottini sopra al nostro bisogno
Adì 31 detto io scrissi a frate Angelo e Giovanni Battista miei fratelli et al Signore Cavalliere Banzi
Adì sudetto andassimo a ritrovare a Monte Cavallo Monsignor Bottini tutti tre, quale si disse che il mandato ad comparendum era diffettoso per non essere intervenuto il Giudice per le Vedove e Pupilli
Adì Primo Agosto io feci la Scala Santa per mio Zio Giovanni Battista Melga, e per mia Zia Antonia
In detto giorno io portai a mostrare il Calcolo al Padre Bernardino
Adì sudetto messer Andrea Zamboni spese per melloni e ficchi da donare al Signore Angelo Spani Procuratore baiocchi dieci sette e mezzo dico £ .17.6
e più spendessimo mezzo Giulio in ficchi per noi £ . 5
Adì sudetto io donai la manza alli Chierici della Rotonda, dove io andavo a dire messa, cioè un Giulio dico £ .10
Adì 2 detto e più spendessimo communemente in lettere alla Posta baiocchi n.° quattordici dico
£ .14
Adì 3 detto e più pagai il scudo solito del vitto per la settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico
£ 5
e più spendessimo baiocchi n.° dodici in duoi quinterni di Carta da scrivere dico £ .12
£ 8.10. 6

23 r.

Adì 3 Agosto 1675 io scrissi alli qui sottoscritti
Prima a mio fratello Giovanni Battista
al Signore D. Angelo Vecchi da Castagnolo
a messer Giovanni Battista Melga mio Zio
al Signore Don Lorenzo Giamboni
et a Francesco Riva nipote di Domenico
Adì 4 detto spendessimo Domenico Riva et Io un Giulio a farsi fare la barba al Signore Giovanni Giacomo Papacino da Colonna Traina dico £ .10
Adì sudetto andassimo a fare la Scala Santa e dal Padre Bernardino
Et io la feci per Gregorio Melga mio cusino e per il Signore D. Angelo Vecchi da Castagnolo
E più per messer Vincenzo e Lucia Ghisoli
In detto giorno andassimo a parlare a Monsignore Caprara Avocato avversario et al Signore Conte Girolamo suo fratello
Adì 5 detto Io andai da Raffaele hebreo a fare solare li scoffoni et accomodare le calzette e veste tallara et in ogni cosa spesi duoi Giulii e mezzo dico £ 1. 5
Adì sudetto comprassimo in Piazza Navona una formella e spendessimo nove baiocchi dico £ . 9
Adì sudetto andassimo tutti tre in compagnia del Signor Angelo Spani Procuratore dal Signore Avocato Caprara
Adì 6 detto e più spesi soldi nove o sia baiocchi come si costuma dire in Roma per lettere riscosse in commune alla posta dico in comune perché vi sono le lettere del Procuratore, e di noi altri £ . 9
£ 2.13

23 v.

Adì 6 Agosto 1675 andassimo in detto giorno tutti col Procuratore e li Procuratori Avversarii in Congresso, che si fece a casa di Monsignore Bottini a Monte Cavallo e s’incominciò sopra il liquidare i frutti percetti dagli Avversarii
Adì 7 detto io scrissi a tutti li qui sottoscritti
prima a frate Angelo Felicani mio fratello
e più a Giovanni Battista altro fratello
e più al Signore Canonico Fangarezzi da San Giovanni
e più a messer Giovanni Matteo Ottani
e più a messer Carlo Barbieri
e più a Domenico Melga per sua Madre
e più a messer Giovanni Domenico Felicani
e più al Signore D. Lorenzo Giamboni
e più a mio Zio Giovanni Battista Melega
Adì 7 Agosto si notta come io mandai poliza di cambio di scudi n.° duoi a messer Giovanni Battista
havuti per tale effetto dalla Domenica Melega
Adì sudetto si fa memoria come in detto giorno si fece Congregatione in Casa di Monsignore Caprara alla sua presenza con l’intervento dei Procuratori, cioè de Signori fratelli Liberati, del Signore Angelo Spani di messer Andrea Zamboni et Io don Gioseffo Maria Felicani
Adì 8 detto e più spesi baiocchi n.° quattro in lettere riscosse alla posta dico £ . 4
Adì 9 detto andai a fare orlare la Veste a Raffaele e spesi un Giulio e mezzo dico £ . 15
E più si spese un Giulio per un temperarino per servicio di messer Andrea dico £ .10
E più si spese baiocchi n.° cinque per fare imbiancare due Camise e fazoletti dico £ . 5
£ 1.14

24 r.

Adì 9 Agosto 1675 e più per havere pagato alla Signora Malgarita Andinelli scudi n.° otto per pigione decorse e dovuteli da messer Andrea avanti che noi venissimo in Roma dico £ 40
e più per havere riscossi pegni per il sudetto messer Andrea per un scudo che sono lire £ 5
e più per havere speso per gionta, cioè in baratto di panni e feraiolo con altri migliori, acciò il sudetto potesse comparire più rassettato, ovunque bisognasse Giulii n.° quindici che sono £ 7.10
e più per havere speso per il sudetto in scoffoni e fare lavare il Capello 4 Giulii e mezzo dico £ 2. 5
e più per havere in più volte speso 3 giulii e mezzo in comperare melloni, e ficchi per regallare il Signore Angelo dico £ 1.15
Adì X detto e più pagai a messer Bartolomeo Suzzi un scudo per il solito vitto della settimana dico
£ 5
Adì sudetto Io scrissi a mio fratello Giovanni Battista e a messer Giovanni Domenico Felicani
Adì 10 et 11 detto e più messer Andrea spese per vino per suo proprio uso baiocchi n.° diciotto che io gli restituii dico £ .18
e più io spesi per vino pure baiocchi n.° cinque £ . 5
e più baiocchi n.° sei spesi per un quinterno di carta da scrivere dico £ . 6
Adì 12 detto e più per havere speso in comune baiocchi n.° cinque per lettere riscosse alla posta
£ . 5
£ 63. 4

24 v.

Adì 12 agosto 1675 si notta come in detto giorno il Procuratore del Signor Cardinale Arcivescovo che era il Signore Giovanni Battista Marchi fece il fatto e sommario da dare al Procuratore Aversario et io gli copiai detto fatto e sommario e stetti hieri sera sino a hore due di notte ad aspettarlo a Casa per sapere ciò che era passato e mi stancai e andai a Casa, per essere tardi
Adì 13 detto e più per havere comprato un Barillo, o sia caratello di vino, in prezzo di Giulii sedici quale Barillo sono Boccali n.° 32 et hverli dato un Giulio per la portatura che in tutto sono Giulii diecisette dico £ 8.10
e più per havere fatto conzare il detto Caratello prima di mettervi il vino et havere speso di fattura un Giulio dico £ .10
Adì 14 detto e più per havere dato Giulii tre e baiocchi sei a messer Andrea Giamboni per altri tanti da lui spesi in più volte in Melloni e fichi donati al Signore Avvocato Baschi et Signore Angelo Spani Procuratore dico £ 1. 16
Adì sudetto io scrissi a mio fratello Giovanni Battista, e a messer Giovanni Domenico Felicani
Adì 15 detto e più spesi in riscuotere lettere alla Posta per tutti baiocchi n.° tredici dico £ .13
e più spesi baiocchi n.° sei per libbre una Candelle sevo dico £ . 6
Adì 17 detto e più per havere pagato il scudo solito per il vitto della settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
£ 16.15

25 r.

Adì 17 Agosto 1675 in detto giorno io scrissi a Giovanni Battista mio fratello, et a messer Giovanni Domenico Felicani
Si notta, come in detto giorno io feci quattro Copie di sommarii et 3 copie di scritture di fatto che havrebbero importato a fare a buon mercato a farle copiare a Copisti un scudo, che sono Giulii n.° dieci per darle alla parte
Adì 18 detto e più spesi baiocchi n.° cinque in fare imbiancare due Camise et un fazzoletto £ . 5
Adì 20 dico in detto giorno mi mutai di tutto punto di panni, giubbone, calze, scoffoni, Camiscia et altro eccetto della veste perché ero diventato ricco di moneta bianca e con tale occasione comprai un paro di calze di tela lisa alli ebrei,e più spesi 4 Giulii dico £ 2
Adì sudetto e più comperai duoi quinterni di carta da scrivere, con fiaschetto d’inchiostro, e un baiocco di neula per sigillare le lettere e spesi in ogni cosa duoi Giulii dico £ 1
e più spesi per lettere riscosse alla Posta in comune baiocchi n.° otto dico £ . 8
Adì 21 detto lettere da me scritte agli infrascritti
prima a Giovanni Battista mio Fratello
2 a messer Giovanni Battista Melga mio Zio
3 al Signore D. Lorenzo Giamboni
4 al Signore D. Antonio Zagnoni
5 al Signore Canonico D. Andrea Maria Fangarezzi
6 a Domenico Melga per sua madre
7 a messere Andrea Riva per suo fratello
8 al Signore Paolo Monari per il sudetto Riva
9 a messer Giovanni Domenico Felicani
£ 3. 13

25 v.

Adì 23 Agosto 1675 spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi n.° quattro dico £ . 4
Adì sudetto spesi un Giulio per fare conzare il ferraiolo agli Hebrei dico £ .10
Adì 24 detto scrissi a messer Giovanni Domenico Felicani e gli mandai il fatto e sommario di scritture fatte dal Procuratore
e più in detto giorno scrissi a Giovanni Battista, che s’era informato Monsignore Altoviti Prelato al quale era stata avocata la Causa della Compagnia
Adì sudetto si notta come pagassimo il scudo solito del vitto, per la settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
Adì 25 detto si fa memoria come incominciassimo a magnare a Credenza, essendosi forniti li Danari,essendo giorno di Domenica
Si notta come Io infrascritto raccopiai al Procuratore della Compagnia un’Informatione e gli raccopiai 3 copie del fatto e altre 3 copie de Sommarii le quali scritture havrebbero importato a farle raccopiare alli Copisti almeno 4 Gulii, a fare a buon mercato
Adì sudetto spendessimo al Barbiero Domenico Riva et Io un Giulio a farsi fare la barba quale Barbiero e il Signore Giovanni Giacomo Papacini dico £ .10
e più spesi per havere fatto imbiancare Camise e altre robbe otto baiocchi e mezzo dico £ . 8. 6
£ 6.12. 6

26 r.

Adì 27 Agosto 1675 io spesi otto baiocchi per lettere riscosse in comune alla posta dico £ . 8
Adì sudetto essendomi fornito l’officio cioè la 3^ parte delle 4 comperai la 4^ parte così usata compagna della 3^ cha va sino all’Avento, e spesi 4 Giulii dico £ 2
e più spesi baiocchi n.° 5 per haverli fatto mettere le fiubbe dico £ . 5
e più per havere speso alla posta per havere riscosso lettere del Signore Angelo Procuratore baiocchi n°5 dico £ . 5
Adì 27 detto andassimo tutti tre dal Signore Cardinale Padrone a Monte Cavallo a portarli il Memoriale per havere qualche sussidio da potere alimentarsi, e loro fanno il raccolto, quali 3 eravamo messer Andrea Giamboni, Domenico Riva et Io infrascritto D. Gioseffo Maria Felicani
Adì 28 dico tornassimo tutti 3 a Monte Cavallo dal detto Signore Cardinale Padrone per havere il rescritto del Memoriale, quale rescritto fece diretto a Monsignore Bottini che parlasse alli Signori Caprara sopra detto Memoriale
Adì sudetto si fece un contraddittorio vigoroso nella Causa della Compagnia d’avanti a Monsignore Altoviti fra li Procuratori delle parti
Adì 28 detto Io scrissi a Giovanni Battista il seguito in contraditorio, e più scrissi a frate Angelo e il Signore Giovanni Battista Marchi Procuratore scrisse al Signore Dottore Angelo Michele Pulga Procuratore della Compagnia sopra l’attestatione e prove di detta Compagnia, che bisognano
£ 2.18

26 v.

Adì 29 Agosto 1675 in detto giorno io feci la Scala Santa prima per me
e più per l’Anime del Purgatorio
e più per l’anima di mio Padre
e più per l’anima di mia Madre
e più per li miei fratelli
Adì sudetto io spesi per lettere communi di tutti alla posta in riscuoterle baiocchi 9 dico £ . 9
E più spesi per un baiocco Tabaco cattivo £ . 1
Adì 30 detto andassimo da Monsignore Bottini per sapere l’intentione precisa, se li Signori Caparra si volessero soministrare qualche aiuto di costa in buon conto delli frutti che essi esigevano ancora il presente anno dalli nostri Beni Communi, e si mandò dal Liberati Procuratore Avversario, quale disse si saprebbe dire La Loro intentione
Adì 31 detto andassimo a ritrovare il detto Liberati, quale per non spallare, s’esibì di dare otto scudi, e poi dieci per ultimo, quali noi non volessimo accettare, havendoli detto che non si davano niente del proprio
Si notta, che io andai in detto giorno dal notaio [Vipere e Martelli? ]e poi dal Priore della Compagnia del Santissimo Sacramento di S. Lorenzo in Damaso dove trovassimo quanto si bisognava per interesse della Compagnia havendo trovato
£ .10

27 r.

quando la nostra Compagnia fu aggregata alla loro l’anno 1636 e fa fede, e descrittione delli Confratelli, et officiali col instrumento della detta nostra Compagnia e il consenso dell’Ordinario che a quel tempo era Monsignore Odofredi Vicario, onde il Priore et officiali di detta Compagnia essendo stati informati della lite controversa col Signore Arciprete di S.Agata D. Francesco Melga e noi si promissero aiutarsi in quanto potevano, e farsi fare il transcrito di detta Agregatione, se bene vi pareva qualche difficoltà, la quale superassimo messer Andrea et io col farli vedere l’ingiustizia della Causa, et all’hora uno di detti Officiali si disse, che gl’era stato mandato a parlare per parte di detto Signore Arciprete un Padre dell’Osservanza che per essere da S. Agata scoprissimo noi, che fu il Padre frate Marco Riccardi che era di stanza in Roma, aciò non potessimo havere le fedi et attestationi necessarie al proseguimento della Causa
Adì 31 detto io scrissi il tutto a Giovanni Battista mio fratello, et a Francesco Zini un Polizino per certa relazione concernente a detta causa e scrissi a messer Giovanni Matteo Ottani
Adì Primo Settembre messer Andrea Zamboni andò dal Liberati e gli diede con gran prieghi scudi n.° quindici quali pigliò

27 v.

per havere qualche cosa perché come si sole dire per Proverbio è meglio leccare un osso che un bastone i quali 15 scudi spendessimo in compagnia in vitto del presente mese e causarono che io non partii di Roma se non forniti di spendere alla fine di detto mese et accioche appaia, dove si spesero sarà qui a basso descrittoa cosa per cosa dove furono spesi
Spesa del presente Mese di settembre fatta con li detti 15 scudi havuti da messer Andrea Zamboni dal Liberati
Adì primo spese il sudetto messer Andrea in formaggio baiocchi n.° dodici dico £ .12
e più spese a farsi fare la barba baiocchi duoi e mezzo dico £ . 2. 6
e più spese per suo servicio in unguento per la rogna baiocchi n.° sei dico £ . 6
Adì 2 detto e più spese per libbre una Candelle sevo baiocchi n.° sei dico £ . 6
e più spese in Melloni in due volte baiocchi n.° dieci dico £ .10
e più spese per altri Melloni per il Signor Angelo un giulio dico £ .10
Adì 3 detto e più spese per Melloni da donare al Signor Avvocato Baschi baiocchi n.° 12 £ .12
e più per altri donati al Signore Angelo baiocchi n.° dieci dico £ .10
e più spese per havere riscosso lettere alla Posta in commune per tutti baiocchi n.° dodici £ .12
£ 4. 0 6

28 r.

Adì 4 di settembre 1675 il sudetto Andrea Zamboni comperò un Barillo di vino da Pasquino di Boccali n.° 32, che spese Giulii n.° dieci otto £ 9
e più spese un giulio per la portadura dico £ .10
e più spese per duoi quinterni di carta da scrivere baiocchi n.° tredici dico £ .13
e più spese per pesce da fare collatione baiocchi n.° tre dico £ . 3
e più il sudetto messer Andrea pagò duoi scudi a messer Bartolomeo Suzzi per il vitto di due settimane dico £10
Adì sudetto Io scrissi a frate Angelo mio Fratello e a Giovanni Battista e a messer Giovanni Domenico, e Domenico Melga per sua madre
Adì 5 detto e più il sudetto spese baiocchi n.° dodici per Melloni donati al Signor Avocato Baschi dico £ .12
e più spese altri dodici baiocchi per altri Melloni donati al Signore Angelo Procuratore dico £ .12
Adì sudetto e più spese il sudetto Giulii n.° sette per duo para scoffoni per suo servicio dico £ 3. 10
e più spese per fettucchia per le scarpe che noi chiamiamo Cordella di bavella baiocchi n.° sette e mezzo dico £ . 7. 6
e più spese duoi Giulii per farsi solare le scarpe dico £ 1.
e più il sudetto spese per libbre 2 e [once?] 8 formaggio baiocchi n.° tredici dico £ .13
e più il sudetto spese sei baiocchi per lettere riscosse alla Posta per tutti dico £ . 6
£ 27. 6. 6

28 v.

Adì 6 settembre 1675 e più spesi baiocchi n.° cinque in un Bottone col cordone per il mio ferraiolo dico £ . 5
e più spesi un giulio per fare mettere una lunetta al detto ferraiolo et attaccarli il detto Bottone a Raffaele hebreo dico £ .10
e più si spese un altro Giulio per Melloni comprati e donati al Signore Angelo dico £ .10
Adì 7 detto e più spesi baiocchi n.° sette in fare conzare le mie scarpe dico £ . 7
e più spesi per Melloni da donare al Signore Avvocato Baschi baiocchi n.° dodici dico £ .12
e più per altri Melloni comprati per il Signore Angelo e per noi spesi baiocchi dodici e denari sei
£ .12. 6
Adì sudetto e più per havere pagato il solito scudo per il vitto d’una settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
Adì sudetto e pìù per havere fatto quattro Copie d’Informatione di fatto e quattro del Sommario per la Causa del Sacramento ed essere stato hoggi Martedì sino ad hore due di notte dal Procuratore per detta Causa
Adì 7 detto e più scrissi a frate Angelo e Giovanni Battista miei fratelli, a messer Giovanni Domenico Felicani et al Signore Canonico D. Antonio Maria Fangarezzi da San Giovanni
Adì 8 detto si notta, come messer Andrea comperò delli Melloni da donare al Signor Avocato Baschi e Signore Angelo Procuratore,e spese duoi Giulii dico £ 1
£ 7.16. 6

29 r.

Adì 10 settembre 1675 e più il sudetto messer Andrea Zamboni comperò degli altri Melloni da donare alli sudetti Signori Avocato e Procuratore e spese come al decritto altri duoi Giulii dico £ 1
e più spese per noi in tanti Melloni in più volte baiocchi n.° cinque dico £ . 5
Adì sudetto e più spese baiocchi n.° sette per lettere in commune riscosse alla Posta dico £ . 7
e più spesi in un Capello barattato, et aggiontolli 3 Giulii e mezzo, e questo per me dico £ 1.15
Adì 11 detto e più spesi per un fiaschettino di inchiostro cattivo baiocchi n.° tre dico £ . 3
Si nota, come s’è fatto una gran fattica da messer Andrea et da me per havere dagli Officiali della Compagnia del Santissimo Sacramento di S. Lorenzo in Damaso le giustificazioni dell’Aggregatione della nostra Compagnia di S. Agata del Sacramento aggregata a questa e si vi è andato più e più volte, et hieri sera erano 3 hore di notte che eravamo a Casa del Signor Priore, e poi andassimo dal Camerlengo e Domenica s’andò all’Officio per parlare agl’Officiali et infine si è ritrovato il tutto cioè la fede e mandato trasmesso dalla nostra per ottenere detta Aggregatione onde io ho havuto l’honore e favore di raccopiare come ho fatto il tutto e poi gli sudetti Signori Officiali per autentica

29 v.

del tutto hanno fatto la fede quali tutti, come gli Signori Archivisti di propria mano hanno confermato, e sottoscritto, e poi il Signore Priore munita e roberata col sigillo di S. Lorenzo in Damaso li Signori Assonti et in fine il Signore Secretario di modo che tutte le sudette giustificationi sono state sottoscritte, et affermate da otto persone, le quali ho trasmesso ad partes, havendone anco tenuto memoria e inserta e scritta in un Libro grosso manuscritto di mia propria mano, nel quale sono inserte et scritte ancora molte scritture tanto per questa Causa, come anco d’altre, essendovi molti documenti, e notizie, che col tempo possono dare notizia di cose se fossero occulte a qualcheduno
Soggiongo che con l’usare et havere usato quale si sia dovuta diligenza ancorché laboriosa, habbiamo saputo messer Andrea et io che frate Marco Riccardi dell’Ordine dell’Osservanza, quale Padre sta al Convento di S. Pietro Montorio et il ferraro, che è Domenico Riva, che teneva corrispondenza coll’Arciprete di scriverli quello poteva penetrare o sapere portorono una lettera del medesimo Arciprete dirretta alli sudetti Signori Officiali quale pregava

30 r.

a transmettere a lui le dette giustificazioni, asserendo essere lui al qule si dovevano per havere, come diceva lui nella sua Chiesa la sudetta Compagnia del Santissimo Sacramento, ma il tutto fu vano, perché li sudetti Signori unitamente havendo conosciuto la verità tutti hanno adempito alle sue parti e dato come sopra quanto occorreva et Io D. Gioseffo Maria Felicani essendo in fatti ho fatto l’Originale con le sue copie qui in Roma, e trasmesse, come ho detto di sopra ad partes
Adì 11 detto scrissi solamente a Giovanni Battista e lo raguagliai del seguito, oltre li haverli mandato la copia delle sudette Giustificazioni
Adì sudetto pagai Giulii tre al Mandatario della Compagnia delle 5 Piaghe, cioè di S. Lorenzo in Damaso per havere dato la detta Giustificazione autentica et essere stato a Casa di tutti li sudetti Signori Officiali a farla sottoscrivere, e questi per sua recognitione dico £ 1. 10
Adì 12 detto e più spesi duoi Giulii per melloni comprati e donati alli Signori Avocati Baschi e Angelo Spani Procuratori dico £ 1
Adì 13 deto e più per altri Melloni comprati e donati alli sopradetti per il sudetto prezzo dico £ 1
e più spesi per lettere riscosse alla posta baiocchi n.° otto in commune conforme al solito dico £ .8
e più spesi baiocchi n.° cinque per essere andato dal Signore Giovanni Giacomo Papacino a farmi fare la barba da Colonna Traiana dico £ .5
£ 4. 3

30 v.

Adì 13 settembre 1675 e più spese messer Andrea Zamboni in più volte per fichi e Melloni baiocchi n.° quattordici dico £ . 14
Adì sudetto e più spese per formaggio baiocchi n.° tredici dico £ .13
Si notta come il dì sudetto io hebbi 3 scudi, cioè Giulii n.° 30 per n.° 30 messe celebrate nella Chiesa della Rotonda, nella quale havevo havuto mediante messer Giovanni Riccardi che stava nel Vicolo del Pavone l’officiadura
Adì 14 detto si diede il solito scudo del vitto per la settimana prossima a messer Bartolomeo Suzzi dico
£ 5
Adì sudetto io andai al hospicio di san Giovanni Laterano a confessarmi dal Padre Bernardino Bolognese parente delli Gabrieli, a quali una sera, mentre giocavano o cenavano furono sparate 3 Achibuggiate nel proprio pallazzo in Bologna e così pigliai il santissimo Giubileo per li defonti
Adì sudetto io scrissi a frate Angelo e Giovanni Battista miei fratelli
e più spesi un giulio per fare imbiancare camisse e fazzoletti alla Domenica Melega dico £ .10
Adì 15 spesi 6 baiochi per libbre una Candelle sevo dico £ . 6
e più si spese duoi Giulii in Melloni donati alli Signori Avocato e Procuratore dico £ 1
Adì 16 detto e più per altri Melloni comprati e donati alli sudetti spesi altri duoi Giulii dico £ 1
E più spesi per noi in due volte per melloni £ . 3
£ 9. 1

31 r.

Adì 16 settembre 1675 io andai da Moisè hebreo a fare accomodare la veste, e comprai due staffette e feci conzare le calzette e comprai un berettino da orrecchie d’ormesino, et in ogni cosa spesi 3 giulii dico £ 1.10
In detto giorno andai a pigliare il santissimo Giubileo e vi fu gran concorso di Popolo
Adì sudetto per la Causa con l’Arciprete della Compagnia s’informò da ambe le parti Monsignore Altoviti che stava a Ponte [antiguo? ], et esso Giudice fece un preservato et il Signor Francesco Abbate Procuratore dell’Arciprete hebbe una scrittura alla quale disse risponderebbe, e detto preservato fu per dieci giorni
Adì 17 detto si comperò delli Melloni, quali si donarono al Signore Avocato Baschi, e Signore Angelo Spani Procuratore, e si spese duoi Giulii dico £ 1
e più si spese per fare un poco di colatione ad una Bettola baiocchi n.° tredici dico £ .13
Adì 18 detto messer Andrea spese 15 baiocchi per fare accomodare il suo Capello con fettucchia dico £ .15
Adì sudetto e più si spese duoi Giulii e baiocchi quattro in tanti melloni per li Signori Avocato e Procuratore, e per noi dico £ 1. 4
Adì sudetto ho portato al Signore Giovanni Battista Marchi Procuratore del Signore Cardinale e della Compagnia le scritture cioè attestatione lettera fede, et altro havuto dagli officiali di S. Lorenzo in Damaso
£ 5. 2

31 v.

Adì 18 settembre 1675 in detto giorno andassimo da Monsignore Altoviti per la Causa del Sacramento con l’Arciprete quale assegnò il buon termine all’Aversario a produrre le nuove ragioni che adduceva il suo Procuratore Francesco Abbate e perciò fare noi habbiamo citato questa sera a produrre le dette scritture e mandato, che si dice hanno ottenuto in partibus
Congiuntamente in detto giorno andassimo dal Signore Girolamo Caprara, e dal Signore Liberati Procuratore avversario
e più scrissi in questo [ordinario?] solamente a Giovanni Battista mio fratello
Adì 19 detto spese messer Andrea Zamboni in fare colatione alli Spagnoli baiocchi n.° quattro dico
£ . 4
e più spese il sudetto messer Andrea per Melloni per il Signor Angelo e per noi otto baiocchi dico
£ . 8
e più spendessimo in riscuotere lettere alla posta in comune baiocchi n.° sei dico £ . 6
Adì 20 detto e più spendessimo per Melloni donati Al Signore Abbate Baschi e Signore Angelo Spani Procuratore baiocchi n.° dieci otto dico £ .18
e più spendessimo baiocchi n.°sette per fare imbiancare Camise alla Melgareta £ . 7
Adì sudetto e più spendessimo per altri Melloni comprati per donare alli Signori Avocato e Procuratore altri baiocchi n.° dieciotto dico £ .18
e più pagassimo il scudo solito di vitto per la settimana a messer Bartolomeo Suzzi dico £ 5
In detto giorno il Signore Conte Girolamo Caprara mandò a
£ 8. 1

32 r.

chiamare il Signore Angelo Spani nostro Procuratore e noi altri con l’assistenza del Liberati, e ciò per dare principio al Congresso
Adì 21 settembre 1675 io scrissi a Giovanni Battista mio fratello, e gl’inviai una scrittura della parte per la Causa del Sacramento
Adì 22 detto si fece Congresso a Casa di Monsignore Alessandro Caprara e vi era il Signore Conte Girolamo ambiduoi li Signori Procuratori, messer Andrea et Io e non si concluse cosa alcuna, e vi stassimo sino a due hore di notte, e s’incominciò il Congresso sopra la liquidatione de’ frutti percetti da detti Signori Conti Caprara, tanto de’ Beni Comunali, come delle due Possessioni, e mostravano di non havere percetto dalli Beni Communali se non £ 2500 annue, e dalle due Possessioni £ 2000 annue che in tutto sono £ 4500 annue, il che non fù admesso, ne approvato da noi, ma si disciolse il Congresso, e per buona sorte pioveva dirrottamente, e detto Monsignore s’imprestò un ferraiolo, e la lanterna da tornare a casa, essendovi una distanza di due miglia
Adì 23 e più spendessimo in Melloni comprati da donare al Signore Avvocato, e Procuratore baiocchi n.° diciotto dico £ .18
e più spendessimo per Melloni, e fichi per noi baiocchi n.° cinque dico £ . 5
e più spendessimo per formaggio altri 5 baiocchi £ . 5
e più spendessimo per lettere riscosse alla Posta baiocchi n.°otto, et in comune £ . 8
£ 1.16

32 v.

Adì 24 di settembre 1675 e più spendessimo baiocchi n.° otto per Melloni comprati e donati al Signore avocato Abbate Baschi dico £ . 8
Adì sudetto andassimo a casa del Signore Conte Girolamo Caprara, che si mandò a chiamare, e vi stassimo buona pezza e si persuase a volere admettere, e approvare la liquidatione delli frutti, rispetto alli Beni Communi di £ 2500, e rispetto alle due Possessioni di £ 2000 che in tutto il tempo ascenderebbero a £ 90000 noi si scusassimo non poterlo fare in conscienza, ma lui disse che avrebbe discorso col Signore Conte Caprara suo Cugino e vedrebbe quello risolvere intendesse
Adì 25 e più spendessimo baiocchi n.° otto per melloni comprati per il Signore Angelo e per noi dico £ . 8
Adì 26 detto io spesi un Giulio per un berettino di Veluto negro comprato dico £ .10
e più spesi per Corone n.° 3 d’ambra, e medaglie n.° 6 Giulii n.° tre dico £ 1.10
e più spesi per duoi officii della B. V. tre Giulii e mezzo dico £ 1.15
e più spesi un Giulio per una Corona d’Iavazzo £ .10
e più spesi baiocchi n.° cinque in una scatola da porvi dette Corone, e medaglie dico £ . 5
Adì 26 di settembre 1675 esendomi risoluto di partire per Bologna mia Patria in detto giorno feci la Valiggia di tutta la robba, che vi inclusi con un fagottino di peso ogni cosa libbre 43 quale consegnai alla Dogana d’accordo di darli per libbra un mezzo grosso, che sono Giulii dieci e mezzo dico
£ 5. 5
£ 10.11

33 r.

Inventario della robba che fù consegnata dentro una Valliggia da me D. Gioseffo Maria Felicani alla Dogana
Prima la Veste e ferraiolo longo frusta, che non meritava la spesa con duoi paia di scoffoni e più la Camisola, un Panicello, un pare di calze di tela lissia, una Camisa, un fazzoletto, un Collaro, duoi berettini da testa con uno da orecchie, un pare di scoffoni Vecchii, tre fagotti uno di scritture cioè Informazioni, uno di scritti, cioè d’Intimationi et uno di diverse lettere e più in Libri 2 Breviarii, 3 officii della Madona, un rasoro, corone, medaglie et altro
Per Domenica Melega
Medaglie infilzate, fazzoletto, et un officio per Domenico suo figlio
La Croce […] con la Corona, medaglia, e denti d’argento alla Lucretia
La Corona azura con la medaglia e Camisa alla Lucia
Le Maniche alla Lucretia il [Sante? ] alla Lucia
Adì 27 settembre 1675 e più per lettere riscosse alla Posta baiocchi n.° cinque dico £ . 5
E pù spesi in una medaglia grande d’Argento da donare al Signore D. Angelo Vecchii Rettore di Castagnolo Giulii duoi e baiocchi sette e denari sei dico £ 1. 7. 6
E più spesi un giulio per altre medaglie £ .10
Adì 28 detto e più spesi per un officiolo di cera per la sera con lesca, pietre e solfati baiocchi n.° sei dico £ . 6
£ 2. 8. 6

33 v.

Adì 28 settembre 1675 si notta, come il di sudetto pagai la Pigione della stanza a messer Bartolomeo Suzzi per tutto li 30 Corrente, avanti di partire di Roma cioè un scudo, e baiocchi 13 dico £ 5. 13
e più pagai al sudetto per vitto di duoi giorni £ 1. 2
e più andai per l’ultima volta dal Signore Giovanni Giacomo Papacini da Colonna Traiana a farmi fare la barba e a vedere se comandava niente per Bologna dico baiocchi n.° cinque £. . 5
e più per havere donato 3 giulii alla Signora Malgarita moglie di messer Bartolomeo Suzzi e ciò in riguardo della servitù fattaci per lo spacio di mesi n.° sei che sono stato in Casa sua in compagnia di messer Andrea Zamboni dico £ 1.10
e più per havere pagato il vitto della settimana che fornisce il dì sopra detto al sudetto messer Bartolomeo Suzzi dico un scudo, che sono lire cinque dico £ 5
e più per havere comprato prima di partire un Barillo di vino di Boccali n.° 32 per servicio di messer Andrea da Pasquino et havere speso Giulii dieci sette dico £ 8. 10
e più per havere speso un Giulio a farlo portare alla Camera dell’habitatione dico £ .10
In detto giorno scrissi a Giovanni Battista mio fratello, che partivo alli 30 detto e a messer Giovanni Domenico Felicani dico
£ 22.10

34 r.

Adì 28 settembre 1675
Spesa da me fatta in Corone e Medaglie
Adì sudetto e più per havere speso avanti la Piazza di S. Giovanni Laterani in 3 Corone azure et una di Iavazzo baiocchi n.° dieci nove dico £ .19
e più per havere speso in 19 Medaglie grandi da un baioccho l’una baiocchi dieci nove £ .19
e più per havere speso per n.° 100 medaglie diverse Giulii n.° duoi e baiocchi n.° quattro dico
£ 1. 4
e più per havere speso per Corone negre e picciole et una con la medaglia baiocchi n.° quindici e mezzo dico £ .15. 6
e più per havere speso per un paro di Guanti Giulii n.° tre dico £ 1.10
e più per havere speso per un Rasorio 3 Giulii dico £ 1.10
e più per havere speso per Corone con medaglie et una scatola da porvele dentro giulii otto dico
£ 4
e più per la medagli grande da dare al Signore D. Angelo d’argento spesi £ 1.17. 6
e più per la spesa di duoi officii della B. V. da donare spesi Giulii n.° tre e mezzo dico £ 1.15
Siche tutta la spesa fatta da me in medaglie Corone, et altro e la spesa detta £ 14.10
e più spesi per fare conzare le scarpe e Valiggia baiocchi n° nove dico £ . 9
e più spesi per la relazione di S. Luigi £ . 2
£ 15. 1.

34 v.

Adì 29 settembre 1675 ricordo come essendo stato e dimorato in Roma lo spacio di sei mesi, e giorni aspettai all’ultimo,o per dire meglio, penultimo giorno di mia partenza, ad andare alle Sette Chiese e vi andai in compagnia di messer Andrea Zamboni e messer Domenico Riva e pigliai il Giubileo per l’anime del Purgatorio havendo visitato la Chiesa di S. Angelo in Ponte
Prima Chiesa visitata S. paolo fuori di Roma
2. Chiesa S. Sebastiano fuori di Roma
3. Chiesa S. Lorenzo fuori di Roma
4. Chiesa S. Giovanni in Laterano
5. Chiesa S. Croce in Gerusalemme
6. Chiesa S. Maria Maggiore
7. Chiesa S. Pietro
Si notta, che a visitare tutte queste sette Chiese si fanno più di dieci o undici miglia, che bisogna partirsi nell’aurora, e si dura fattica ad arrivare, e farle tutte avanti mezzogiorno
Nel sudetto giorno andai dal Signore Cardinale Padrone a pigliarme licenza di tornare a Casa
e più andai dal signore Avocato Baschi
e più dal Signore Angelo Spani Procuratore
e più andai da Signore Conte Girolamo Caprara, quale mi diede 4 Testoni da dire [nove? ] Messe e più andai da Monsignore Alessandro Caprara suo Cugino, o fratello per dire meglio.

35 r.

Adì 30 settembre 1675
Ricordo come partii il dì sudetto di Roma per la via di Loreto un giorno di Lunedì giorno di S. Girolamo all’hore dieci in compagnia di messer Andrea Zamboni, messer Domenico Riva, e la Domenica Melega , quali mi accompagnarono sino a prima porta, e così a piedi arrivai a Castelnovo, dove celebrai la santa messa, et desinai all’hosteria e spesi baiocchi n.° dieci dico
£ .10
Ricordo come fallai la strada credendo, che fosse un scortatoio più di due miglia
Arrivai la sera di detto giorno a Civita Castellana et alloggiai all’hosteria della posta dove fui trattato molto male, che non mangiai quasi niente oltre che non mi sentivo troppo bene vedendomi solo in Luogo non conosciuto e mi venne da piangere, e spesi in Cena col dormire baiocchi tredici dico £ .13
in detto giorno feci 4 poste che sono di miglia otto l’una dico miglia 32.
m. 32
Adì Primo ottobre in giorno di Martedì per essere stracco pigliai un Cavallo di ritorno per due poste, cioè per Otricoli e Narni senza guida, e gli diedi un testone, quale era così disgraziato e cattivo, che non feci detto viaggio di miglia sedici se non a hore 20, e persi la messa per essere passato mezzo giorno dico £ 1.10
£ 2.13

35 v.

Adì Primo ottobre 1675 per essere arrivato a Narni con quel diavolo di Cavallo che mi ruppe tutte le ossa come ho detto adietro desinai che già erano hore vinti, e spesi baiocchi sette dico £ . 7
Partii poscia da Narni a piedi e così solo caminando al meglio, che potevo, mi giunsero sette Persone tra uomini e donne, che venivano alla Santa Casa et havevano un somaro carico de’ suoi Arnesi e mi salutarono et io pure resi il saluto a loro fra quali per mia buona sorte, conobbi il Padre e madre d’una zitella, che veniva a scola dalla Signora Malgarita Bolognese, moglie di messer Bartolomeo Suzzi dove stavo io in compagnia di messer Andrea di stancia, e questo faceva l’ortolano e gl’addimandai se mi conoscevano, e mi risposero che li pareva ravisarmi e così io me gli diedi a conoscere, et ivi contrassimo una amicitia e mi pigliarono in Loro Compagnia già che ancora venivo per dalla Santa Casa e gli consegnai un piccolo fagottino, che lo misero sopra il somaro, e così venissimo discorrendo, che arrivassimo a sera a Terni dove alloggiassimo tutti, e spesi baiocchi n.° nove per mia parte e non feci in detto giorno altro che 3 poste che sono in tutto miglia 23 a causa di quel maledetto Cavallo dico £ . 9
£ .16
m. 23

36 r.

dì 2 ottobre 1675 in giorno di Mercordì partii da Terni in compagnia delli sopradetti, e passai Strettura hosteria e desinai alla Montagna di somma, prima dissi messa ad una Chiesa ivi contigua quale dissi per il Signor Conte Girolamo, e spesi in tutto baiocchi otto e mezzo dico £ . 8. 6
Doppo pranzato partissimo tutti a piedi, e arrivati a Spoleti, mi venne pigliato un Cavallo per Foglino col conseglio de Compagni, in prezzo di Giulii duoi e mezzo e restassimo, che arrivato a Foligno, gl’aspettassi fuori della Porta, come feci, e così la sera andassimo tutti otto ad alloggiare in Foligno, dove per nostra mala sorte stassimo male e spesi oltra il nolo del cavallo £ 1. 5
baiocchi n.° sette nella Cena e dormire, et in detto giorno facessimo quattro Poste, che sono miglia n.° 28 dico £ . 7
m. 28
Adì 3 detto in giorno di Giovedì partissimo da Foligno, e venissimo alle Case nove, dove dissi la Santa Messa per il Signore Conte Girolamo e poi desinassimo tutti assieme ivi e spendessimo baiocchi dieci e mezzo per testa dico £ .10. 6
Pranzato che havessimo si partissimo dalle Case nove e caminassimo tutti a piedi e giungessimo la sera alla Muzza hosteria dove alloggiassimo, e spendessimo in cena col dormire baiocchi sedici e mezzo per testa £ .16. 6
In detto giorno facessimo poco viaggio per essere caminati a piedi cioè miglia n.° 18
£ 3. 7. 6
m. 18

36 v.

Adì 4 ottobre 1675 in giorno di Venerdì partissimo dall’hosteria della Muzza avanti giorno et facessimo una posta a [dì? ] e arrivassimo a Tolentino, e per strada trovassimo un povero Vecchio col quale io m’accompagnai e andando discorrendo assieme mi disse che haveva veduto quattro Anni Santi, questo haveva con Lui un Somaro, e mi misse a Cavallo avanti d’arrivare a Tolentino, e per gratitudine gli pagai da bevere dove tra lui, e io spesi a pranzo un Giulio e dissi prima Messa in Tolentino alli Padri S. Agostino all’Altare di S. Nicola per l’anime del Purgatorio dico £ .10
Doppo pranzo partissimo da Tolentino, et arrivassimo la sera a Macerata dove alloggiassimo tutti insieme la Compagnia che era meco e fossimo ben trattati, e spesi un giulio tra cena, e dormire dico
£ .10
In detta sera andai in Piazza et alla Stamparia, dove si stampano gl’avisi, e ne pigliai una muta, e la pagai mezzo grosso che sono un quarto di Paolo dico baiocchi duoi e denari sei dico £ . 2. 6
in detto giorno facessimo 3 Poste che sono miglia n.° 27
m.27
Adì 5 detto avanti di partire da Macerata accordassimo in quattro il prezzo di 4 Cavalli per Loreto e restassimo d’accordo in duoi giulii e mezzo per Cavallo e così arrivassimo
£ 1. 2. 6

37 r.

a Loreto a hore 16 dove subito andai a fare segnare la dimissoria, per potere dire Messa, la quale dissi essendomi prima racconcigliato a hore 19 dico per tutti di Casa £ 1. 5
Si notta, come messer Giovanni Domenico Felicani m’haveva scritto a Roma, che venendo a Casa per la via di Loreto, li facessi gratia d’addimandare d’uno che fa Camera Locanda per nome messer Simone che quando Lui vi si fermò con madonna Francesca sua moglie si dimenticarono due Corone comprate in Loreto d’ambra finta e così trovai detto messer Simone, e megli diedi a conoscere per quello m’haveva scritto il detto messer Giovanni Domenico, e pransai da lui che mi vidde volentieri, ma quanto alle Corone disse, che non aveva veduto niente, e così fu orbo, et io spesi cinque baiocchi a pranzo dico £ . 5
Quivi avanti di partire da Loreto feci la dispartnza con li 7 Romani trovati per strada ma uno era di Sinigaglia che venne in mia compagnia sino a detta Città, e così io gli ringraziai et assieme e tutti si mettessimo a piangere e ci lasciassimo con la pace del Signore
Il detto giorno a hore 20 ci partissimo tutti duoi dalla santa Casa, e venessimo la sera ad alloggiare all’hosteria della Montagnola hora nel venire con questo huomo mi venne in mente che li Compagni dissero che erano 11 anni che mancava da Casa, per un certo errore fatto che si graziò in Roma, e così pareva che dubitassi […] male […], spesi la sera all’hosteria otto baiocchi
£ . 8
£ 1. 18

37 v.

Già adietro ho detto, che celebrai la Santa Messa nella Santa Casa, la quale applicai tanto per i vivi che per i morti come per i Benefattori, Amici e Parenti, et in deto giorno facessimo 4 Poste cioè miglia n.° 28 et era giorno di Sabbato
m.28
Adì 6 d’ottobre 1675 in giorno di Domenica partissimo dall’hosteria della Montagnola avanti giorno, e facessimo miglia n.° dodici cioè 6 a piedi, e 6 a Cavallo dall’hosteria della Marzocca sino a Sinigaglia, dove arrivassimo a hore 15 e pagai 4 gazzette della cavalcatura dico baiocchi n.° £ . 4
Andai poi a celebrare la Santa Messa alla Chiesa della Vittoria dove per essere la prima Domenica del mese, e per la festa del Santissimo Rosario hebbi l’elemosina, cioè un Giulio, che fu la prima elemosina havuta dietro la strada e andai a pranzo col compagno, ma per haversi a lasciare l’un l’altro non potei magnare e che sia vero si vede, che spesi solamente baiocchi n.° tre dico £ . 3
In detto giorno partii da Sinigaglia a hore 16 doppo havermi il paesano venuto meco da Roma trovato la Cavalcatura per Fano, e doppo essersi licentiati e dispartiti con tenerezza di lagrime l’uno dall’altro pagai del somaro sette gazzette e due gli pagai per bevere cioè al Vettorino, acciò toccasse su il somaro per arrivare in tempo di potere andare la sera a Pesaro e così arrivai a hore 19 e mezzo in Fano dico spesi baiocchi nove £ . 9
Doppo pigliai incontinenti un somaro per Pesaro in quattro gazzette e arrivai a Pesaro a
£ .16

38 r.

a hore 22 ½, essendo arrivato prima a Fano a hore 19 ½, gli diedi quattro gazzette a partirmi da fano et andare a Pesaro che come ho detto vi arrivai a hore 22 ½ dico spesi £ . 4
essendo gionto in Pesaro alle dette hore 22 e mezzo, già era sera e non havendo detto officio mi fermai fuori di Pesaro all’hosteria di madonna Sabadina, e dissi l’officio, e poi poco doppo l’ave maria cenai, e me ne andai a posare, e spesi in cena soldi dieci col dormire dico £ .10
Si notta, che in detto giorno feci miglia n.° 38
m.38
Adì 7 ottobre 1675 la mattina nel fare l’aurora mi partii dalla detta hosteria di Madonna Sabadina fuori di Pesaro, e me ne venni solo verso la Cattolica,dove per strada trovai un somaro per la Cattolica, e gli diedi soldi cinque dico £ . 5
Arrivato alla Catholica assai per tempo pigliai un altro somaro a vettura per venire a Rimini, e gli diedi soldi otto di vettura dico £ . 8
All’hore 17 arrivai in Rimini, e subito andai al Convento de Padri di S. Agostino per ritrovare il Padre Antonio Felice Felicani che era ivi di stanza, quale non vi era, e perciò dissi messa in sua Chiesa e poi andai a desinare all’ultima hosteria, che è ad andare verso Savegnano, e apesi soldi cinque e denari sei dico £ .5. 6
In detto giorno partii da Rimini e pigliai una vettura per Savegnano e spesi soldi sette £ . 7
Per srada bevvi, e ne pagai al Vetturino e spesi un baiocco e mezzo dico £ . 1. 6
£ 2. 1

38 v.

Adì 7 ottobre 1675 in giorno di Lunedì arrivai a Savegnano a hore 20 e pigliai un’altra vettura per Cesena e gli diedi sei baiocchi dico £ . 6
A hore 23 gionsi in Cesena e andai ad alloggiare fuori di Città all’ultima hosteria per essere libero la mattina di potermi partire a buon hora che va a Forlì picciolo, e fui trattato molto male si di vitto, come di letto, non havendo veduto in detta hosteria, che o sbirri, o Contrabanditi, e spesi soldi sette dico £ . 7
m. 45

Adì 8 detto in giorno di Martedì mi partii da Cesena dalla detta hosteria avanti giorno, credendo che fosse giorno, perché luceva la luna ma era ottenebrata, e essendo come ho detto stato la notte in un letto duro come l’asse, mi destai e viddi per la fessura d’una fenestra che pareva giorno, e così mi levai al buio, e vestito uscii dall’hosteria solo, e quando fui alla metà del Ponte sopra il fiume nel volere discendere, m’incontrai in duoi huomini, che avevano ad armacollo delli bigonzi, uno per ciascheduno, che stimo andassero a vendimiare, o ad opera ad aiutare ad alcuno ma era hora impropria e così giudicai, che volessero andare alla scaffagnana, come si dice da noi, e gli diedi il buon giorno, e gl’addimandai se era giorno et essi mi risposero che n’era lontano più di 3 hore et in fatti dissero il vero, e m’addimandarono, dove volevo andare, e
£ .13

39 r.

io gli risposi, che volevo andare a Forlì Grande, e perché vi sono due strade, una a man sinistra e l’altra alla dritta, mi dissero seguitate questa strada, e quando sarete ad una certa Torre, andate dritto, che non voltate perché falliresti la strada, e così feci, ma quando arrivai alla detta Torre viddi sotto un portico non so se sia hosteria al riflesso d’una lume uno con l’archibuggio che straluceva, e parve, che nel passare avessi un poco d’ombra et orrore, anzi che gli diedi il buon giorno ma niuno mi rispose, e così proseguii il mio viaggio, ma ogni foglia che sentivo muovere m’inombrava, perché essendo solo e di notte, ne sapevo dove fossi, può ciascheduno credere che non è prattico de paesi, che non si sta bene, basta, quando a Dio piacque arrivai presso Forlì grande circa un miglio, e m’incontrai in un drapello d’huomini e donne con de Corghi d’uva sopra la testa, i quali uscivano d’un Cortile d’una Casa, gli diedi il buon giorno e gl’addimandai se ero lontano a Forlì et essi dissero, che vi venivano anch’essi e che saressimo o giungessimo alla Città avanti il levare del sole, come seguì e così io feci dieci miglia avanti giorno contro la mia apettatione a piedi
A hore 12 partii da Forli, e pigliai una vettura per Faenza d’accordo in sei baiocchi dico £ . 6
£ . 6

39 v.

Adì 8 detto arrivai a Faenza a hore 15, e per non havere potuto ritrovare cavalcatura mi partii a piedi da Faenza et arrivai così a piedi a Castel Bolognese, dove gionsi a hore 17 a andai a dire Messa alla Chiesola della Madonna del Rosario e la celebrai per il Signore Conte Girolamo Caprara
A hore 18 in circa desinai al hoste e spesi soldi nove dico £ . 9
A hore 19 in circa partii da Castel Bolognese a piedi similmente, per non havere anco più potuto ritrovare cavalcatura, e giunsi a Imola a hore 20 e mezzo in circa, e quivi pigliai un somaro a vettura per sino a Castel S. Pietro, e gli diedi soldi sei dico £ . 6
A hore 22 in circa arrivai a Castel S. Pietro con intenzione di stare la sera al Convento de Padri Agostiniani dal Padre Baccilliere Venturoli mio Amico e di mio fratello frate Angelo, ma per mia disgrazia non v’era, che era andato a Casalecchio, e così tirai avanti a piedi sin dove potei, e mi fermai per non caminare solo di notte in paese incognito all’hosteria dell’Amasone, dove alloggiai e stetti molto male e spesi soldi nove dico £ . 9
m.40
Adì 9 ottobre 1675 in giorno di Mercordì giorno di S. Donino, come il volgo dice, pigliai un somaro per Bologna, e vi gionsi a hore 13, e gli diedi di vettura soldi dieci dico £ .10
£ 1.14

40 r.

Adì 9 ottobre 1675 Partii dall’hosteria dell’Amasone accompagnato dal Vettorino, et arrivai a Bologna a hore 13, e subito feci li servitii di messer Andrea Zamboni e di messer Bartolomeo Suzzi, e poi andai a dire la Santa messa a S. Giacomo, e la dissi per il Signore Conte Girolamo, e poi andai all’hosteria del Sole, dove mangiai duoi bocconi, e spesi soldi cinque in un mezzo di vino 3 quattrini di pane, e 16 quattrini di formaggio dico £ . 5
m. 10
Adì 11 detto mi fermai in Bologna perché non era per anco arrivato il fagotto con la Valiggia consegnata in Roma alla Dogana, et andai a celebrare la S. Messa a S. Giacomo per il Signore Conte Girolamo Caprara
Adì 11 detto mi trattenni in Bologna per la sudetta causa e andai a dire Messa al Colleggio di Monte Alto, dove stava per canonico il Signore D. Lorenzo Giamboni e la dissi per il sudetto Signore Conte Girolamo Caprara
Detto Signor D. Lorenzo mi diede un ruzolo pane e mezzo cacetto e mi menò in Cantina, dove mangiai un puoco, e mi servì per desinare
Adì sudetto partii di Bologna, e giunsi a S. Agata a hore 23, e quale è tutto il Viaggio di Roma, tanto nell’andare e tanto nel ritornare e la sua spesa , dove chi leggerà, vedrà il tutto
£ . 5
La quale spesa fù nel venire da Roma a Bologna tra a piedi e cavallo, e in magnare £ 14. 9
e sono miglia 289 a venire per la via di Loreto, e miglia 69 di meno a venire per Fiorenza e sono miglia 220 anadare a Roma per Fiorenza miglia 69 di più ad andare per Loreto
andare a Roma spesi in 3 £ 29. 5
come si vede a C. 3 nel presente Libro.

 

 

 

Matusalem essendo quasi d’Anni
cinquecento, Dio gli dimandò, se si
voleva edificare una Casa, perché
gli restavano anche altri cinque=
cento Anni di Vita, e Lui rispose,
che per così poco tempo non vo=
leva occuparsi in edificare Casa;
e così passò il restante di Vita,
come prima sotto Capane, ed’
Arbori
Flos Sanctorum Car: 4, Cap: p.°